Una cittadinanza onoraria significa dare ospitalità a una Persona, la cui presenza, onora il nostro paese; mentre, da parte di chi la riceve essa rappresenta il segno ideale di appartenenza a questa comunità.
Perché un tale riconoscimento a Salvatore Natoli?
Perché, oltre ad essere tra i filosofi più importanti e originali della nostra contemporaneità, egli è anche il nume tutelare del Festival Filosofi lungo l’Oglio, simposio di pensiero e di parole che si snoda lungo l’Oglio.
Nume tutelare non solo perché la sua presenza – sempre a Villachiara – è il filo rosso di questa e delle altre edizioni, ma perché i temi via via toccati: dalle Stagioni della vita alla Geografia delle passioni, da Vizi e virtù per arrivare all’argomento dell’edizione di quest’anno: Destino, rintracciano nel pensiero di Natoli la loro ispirazione originaria. Il rapporto tra questo piccolo borgo della Bassa Bresciana e il filosofo che ha avuto i suoi natali a Patti (Messina), per poi stabilirsi – ormai da oltre quarant’anni – a Milano è divenuto un sodalizio fatto di riflessioni, di insegnamenti, ma anche di un reciproco e sincero scambio d’umanità. Incontro dopo incontro – ben quattro sono state le sue presenze nel nostro territorio – si avvertiva palpabilmente l’accrescersi di un legame che andava ben oltre la mera partecipazione ad una kermesse di Filosofia, rintracciando le motivazioni originarie nel piacere di tornare, di edizione in edizione, in una terra divenutagli amica negli usi, nei costumi, nella riscoperta delle tradizioni, persino nei piaceri della tavola. Una terra, peraltro, fatta di gente che ogni anno – senza mai essere stata disattesa – lo aspetta con trepidazione, per farglisi incontro tendendo orgogliosamente la mano. L’arrivo del prof. Natoli a Villachiara, insomma, è un appuntamento fisso non solo nel calendario dei Filosofi lungo l’Oglio, ma nelle menti della nostra popolazione e di tutti coloro che, a gran voce, ne richiedono la presenza. Centinaia di uomini e di donne, di giovani e di anziani accorrono a quella che è ormai divenuta la «serata villaclarense» di Natoli per fare cerchio attorno a un pensiero alto e tuttavia capace di dialogare con la moltitudine, di farla crescere, nella consapevolezza della dignità che connota ciascuno dei suoi interlocutori.
Con questa cittadinanza, la nostra comunità esprime insieme un grazie, un impegno, una speranza. Un grazie perché consideriamo il Filosofo dell’etica del finito, un amico e un illustre cittadino – di fatto – di Villachiara.
Un impegno a far sì che il rigore che ha caratterizzato le edizioni partecipate e affollate di questo Festival continui lungo il medesimo tracciato.
Infine, una speranza che Villachiara, pregiandosi di questa cittadinanza possa sempre più somigliare a una comunità dove, per dirla con Natoli, tra concittadini ci si accompagni, nella felicità e nel dolore, in un costante e attivo recupero delle virtù, capace di liberare quella potenza che ciascuno di noi è e sempre avendo di mira quel «reciproco star da presso» che scaturisce dal Volto d’Altri che, venendomi incontro – in «un’apertura nell’apertura»– mi parla, mi convoca, mi invoca.
Indicazioni queste che ci vengono da un pensatore che se da un lato incarna la figura del bios philosophikos degli antichi per la capacità di intrecciare la rigorosa cogenza logica – una perenne ermeneutica genealogica – con le istanze della vita, per l’altro si fa egli stesso testimone di una filosofia che – lungi dal ridursi ad un mero mestiere – diventa pratica di vita.
Una vita che è al tempo stesso complessa e intrigante, irruente e cheta, a volte dolorosa, ma pur sempre avvincente. Proprio per questo è necessario, come osserva Natoli, far fronte alle sue emergenze coltivando il governo di sé.
Una presa in carico che potremmo anche interpretare come una esortazione da cittadino a cittadino per uno stare al mondo che significa altresì farne un buon uso all’insegna del rispetto della terra che ci è madre e dell’Accanto che ci riguarda. Sempre.
Elvio Bertoletti
Sindaco di Villachiara