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Mercoledì, 16 Gennaio 2013 02:02

DAVID MEGHNAGI APRE FARE MEMORIA NEL SEGNO DI PRIMO LEVI

Scritto da
Primo Levi Primo Levi

Sotto L’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, con il Patrocino dell’Assessorato all’Istruzione, Formazione e Cultura della Regione Lombardia, della Consi­gliera di Parità Provinciale, della Provincia di Brescia, del Parco Oglio Nord nonché degli enti ospitanti e in partnership con la Fondazione Movimento Bambino prende il via, domani, giovedì 17 gennaio, alle ore 20.45, presso la sala mostre della Rocca S. Giorgio di Orzinuovi (Bs), la II edizione di Fare memoria.

Ospite d’eccezione sarà David Meghnagi – docente di Psicologia clinica, Psicologia dinamica e Psicologia della religione all’Università di Roma Tre, dove dirige anche il Master in Didattica della Shoà da lui ideato – che terrà una lectio magistralis dal titolo: Scrittura e testimonianza. L’opera di Primo Levi. Finissimo conoscitore della musica concentrazionaria e dell’opera di Primo Levi, esule da Tripoli nel 1967, Meghnagi è uno di quegli ebrei che riuscì a scampare – allora aveva soltanto diciotto anni – al pogrom voluto dalla Libia di Gheddafi, raggiungendo l’Italia con altri otto familiari, dopo aver trascorso interminabili giorni di angoscia, di minacce e di terrore. «Accompagnati idealmente dalla testimonianza di vita e di pensiero di S. E. Rev. ma, Mons. Carlo Maria Martini, cui è interamente dedicato la II edizione di Fare memoria – ha dichiarato, il direttore scientifico della Rassegna, Francesca Nodari – ci apprestiamo ad inaugurare questo ciclo, aiutati da illustri relatori, cercando di problematizzare gli innumerevoli interrogativi che scaturiscono da quel perché che sostanzia il sottotitolo di questa seconda edizione e insieme ne indica la specificità, il punto d’osservazione dal quale partire per cercare di approfondire e di tenere viva la memoria su ciò che è stato. Certo, questo con grande rispetto e umiltà, senza alcuna pretesa di trovare risposte ultime, ma ipotesi che possono, tuttavia, offrire piste di lettura o spalancare orizzonti di senso dinnanzi a ciò che resta puro non-senso, nella convinzione, per riprendere le parole di Primo Levi, che “se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”».

«È solo una supposizione, anzi, l’ombra di un sospetto: che ognuno sia il Caino di suo fratello, che ognuno di noi (ma questa volta dico “noi” in un senso molto ampio, anzi universale) abbia soppiantato il suo prossimo, e viva in vece sua. È una supposizione, ma rode; si è annidata profonda, come un tarlo; non si vede dal di fuori, ma rode e stride».
P. Levi, I sommersi e i salvati

CHI È DAVID MEGHNAGI

David Meghnagi è nato a Tripoli nel 1949. Nato da una famiglia ebraica in cui era fortemente coltivato l’amore per la musica e il canto liturgico, è ideatore e direttore del Master internazionale di secondo livello in Didattica della Shoah presso l’Università di Roma Tre, all’interno del quale dirige un progetto di catalogazione della musica concentrazionaria. Professore di Psicologia Clini­ca, Psicologia dinamica e Psicologia presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università Roma Tre, è altresì docente di Psicologia della Religione e di Pensiero Ebraico al Master Inter­nazionale in Scienza della Religione presso la stesso Ateneo e Membro della Delegazione italiana presso la Task Force for International Cooperation on Holocaust Remembrance and Education. È stato Vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e delegato per l’Italia pres­so la Conferenza dell’OSCE contro l’antisemitismo. È stato consulente del Centro di Cultura Ebraica di Roma. Membro del comitato scientifico di numerose riviste scientifiche e divulgative italiane e straniere, tra cui, «Lettera internazionale» (rivista di cultura europea pubblicata in numerose lingue), «Quadrangolo» (rivista di psicoanalisi e scienze sociali) e la rassegna mensile «Israel». Ha collaborato a diverse testate giornalistiche e riviste italiane e straniere. Negli anni settanta e ottanta è stato attivo nello sviluppo di una cultura del dialogo interreligioso e di una politica di pace nel Vicino Oriente. Ha avviato un progetto di valorizzazione della musica litur­gica del Mediterraneo. Tra le sue pubblicazioni: Il Kibbutz: aspetti socio-psicologici, Barulli, Roma 1974; La sinistra in Israele, Feltrinelli, Milano 1980; Freud and Judaism, Karnac Books, London, 1993; Tra Vienna e Gerusalemme. Interpretare Freud, Marsilio, Venezia 2003; Il padre e la legge. Freud e l’ebraismo, Marsilio, Venezia 2004; Ricomporre l’infranto. Il lutto della Shoah nell’espe­rienza dei sopravvissuti, Marsilio, Venezia 2005; Primo Levi. Scrittura e testimonianza, LibriLi­beri, Firenze, 2006; Le sfide di Israele. Lo Stato ponte tra Occidente e Oriente, Marsilio, Venezia 2010. Ha curato, inoltre, l’edizione italiana delle memorie di Marek Edelman, Memoria e storia dell’insurrezione del ghetto di Varsavia, Città Nuova, Roma 1985; con altri ha curato: La cultura sefardita, in tre volumi, Israel, Roma 1984; Antinomie dell’educazione, Armando, Roma 2004. È stato coautore di numerosi volumi tra cui: Il tempo del transfert, Guerini Associati, Milano 1989; Judentum Ohne Halacha, Ohne Zionismus, Judaica, Zurich 1986; L’oppio dei popoli. Quando la religione narcotizza la coscienze, Piemme, Milano 2009.

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