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ASSISTERE ATTRAVERSO LO SGUARDO DEGLI ALTRI
Francesca Nodari commenta il saggio dello psichiatra epsicoterapeuta Giovanni Stranghellini, “Selfie. Sentirsinello sguardo dell’altro” Feltrinelli, dove a partire dallaconstatazione che nella nostra epoca è in atto unascissione tra corpo e sé vengono trattati i temi dei modiin cui facciamo esperienza del nostro corpo e di ciò cherimane del rapporto tra carne, corpo e mondo. Nelsaggio, afferma Nodari, viene messo in discussione ilbilanciamento delle modalità attraverso le qualiesperiamo il nostro corpo, individuate nell’esperienzadiretta e in quella mediata tramite una fotografia o unospecchio. A queste due se ne aggiunge una terza, chepassa dallo sguardo dell’altro e sancisce che “solo quando mi sento guardato riesco a sentirmi”. Da qui la centralità del selfie, che per Stranghellini rappresenta,insieme all’anoressia, la prova di una metamorfosi sociale della coscienza di sé.
Dal quarto d’ora di notorietà all’effimero del «selfie»
«Selfie. Un monumento per tutti» è l’accattivante titolo della lezione magistrale che Vanni Codeluppi, docente di Sociologia dei processi culturali allo Iulm di Milano - terrà venerdì alle 18, in piazza Garibaldi a Sassuolo, per gli appuntamenti di Festivalfilosofia.