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La «felicità» di invecchiare riscoprendo il senso del tempo
Non è la vecchiaia il problema del festival «Filosofi lungo l’Oglio» che ha chiuso l’altra sera la sesta edizione nella deliziosa piazzetta Pavoni di Castrezzato, con l’assessore alla Cultura Mariapaola Bergomi e il vicesindaco Bruno Ferretti a fare gli onori di casa. La rassegna è nel pieno delle forze, come ha dimostrato il pubblico che ha sempre riempito i luoghi dei 12 incontri, tutti di elevato spessore, dedicati alla felicità. Gli «amici pensanti» salutati dalla direttrice scientifica Francesca Nodari hanno comunque appreso, nell’ultimo appuntamento, che è possibile praticare anche un’arte felice dell’invecchiare. L’ha spiegato Adriano Fabris, docente di filosofia Morale all’Università di Pisa e autore di molti saggi pubblicati da Morcelliana.
Nell’era delle escort la felicità chiede il coraggio della sobrietà
Una chiesa stracolma di gente, accorsa ad ascoltare una conferenza su «La felicità al tempo delle escort». Quanto è accaduto nel penultimo appuntamento del festival «Filosofi lungo l’Oglio» potrebbe apparire un azzardato miscuglio di sacro e profano: ma l’altra sera, nella parrocchiale di Orzivecchi, Maria Rita Parsi ha onorato il luogo che l’ospitava con una riflessione ad alto tasso morale ed emotivo, sottolineato dai molti interventi appassionati che l’hanno seguita. Maria Rita Parsi, psicoterapeuta e scrittrice nota al grande pubblico, è la «madrina , del festival diretto da Francesca Nodari; e ora anche socio onorario del l’associazione Amici della Disciplina di Orzivecchi, che martedì sera ha aperto alle visite la chiesa dei Disciplini da poco restaurata. La relatrice – accolta dal sindaco Liliana Ferrari – ha parlato a braccio, attingendo in minima parte al testo che aveva preparato e che si può leggere nel quarto «instant book» del festival, stampato da Massetti e Rodella Editori. È partita da una notizia di attualità: l’istituzione da parte del Governo, dell’Autorità garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza. Occasione di «grandissima felicità» per lei, impegnata da anni con la sua Fondazione Movimento Bambino in difesa dei ragazzi abusati e maltrattati.
In 6.200… «Filosofi lungo l’Oglio»
Oggi ultima tappa del ciclo, grande successo di pubblico. Un Festival che risponde al bisogno sociale di ricerca di senso, portando i grandi nomi della filosofia tra la gente dei nostri paesi. Partito il 6 giugno da uno straboccante auditorium San Barnaba, arriva al commiato di questa sera nella piazzetta Pavoni di Castrezzato (in caso di pioggia, al teatro dell’Oratorio Pio XI) con un consuntivo entusiasmante, che prefigura per la settima edizione del 2012 un coinvolgimento ancora più ampio. Felicità era il tema scelto quest’anno per i «Filosofi lungo l’Oglio»: la proposta infierante in 12 tappe tra luoghi suggestivi del territorio bresciano e cremonese ha richiamato finora 6.200 spettatori e, nel sito Internet 55mila visitatori, per la maggior parte da altre regioni e in buon numero anche dall’estero.
Lezione di Natoli sulla felicità: «Un dono reciproco»
La felicità si conserva anche nei disagi di un temporale estivo. L’ha spiegato l’altra sera, con umorismo e spirito d’adattamento, il filosofo Salvatore Natoli al pubblico che si rifugiava sotto il porticato dell’azienda agricola Le Vittorie di Villachiara per dargli modo di proseguire la sua conferenza nonostante la pioggia.
«Nella felicità l’incontro con noi stessi»
Tutte le sedie del castello di Padernello non sono bastate, l’altra sera, ad accogliere il pubblico che ne ha invaso il cortile per ascoltare Remo Bodei, ospite del festival «Filosofi lungo l’Oglio» diretto da Francesca Nodari. Dopo i saluti dei padroni di casa (la Fondazione Nymphe – Castello di Padernello, con il vicepresidente Domenico Pedroni), Bodei ha parlato di «attese di felicità», avvertendo subito che non sono facili da realizzare.
Il senso della vita? Sta nel lasciarsi «meravigliare» dalla pura realtà
La nostra vita quotidiana può diventare un’avventura, se siamo disponibili a «lasciar venire a noi le cose». Massimo Donà, docente di filosofia teoretica all’Università Vita-Salute del San Raffaele di Milano, ha affrontato il tema della felicità – al centro della sesta edizione del festival «Filosofi lungo l’Oglio» – dedicando giovedì sera la sua conferenza a chiarire in quali modi si possa intendere questo «venire a noi» delle cose. Il giardino di Villa Toninelli, a Brandico, era ancora una volta pieno di spettatori, per la soddisfazione del sindaco Simona Plodari – che ha coinvolto nell’allestimento i ragazzi del centro diurno per la salute mentale del Distretto socio-sanitario – e del direttore scientifico Francesca Nodali. Al pubblico affamato di felicità, Donà ha preferito parlare di «vita compiuta», mettendola in relazione col genere di rapporto che noi instauriamo col mondo. Gli uomini – ha spiegato – non considerano mai le cose per se stesse, ma solo entro un orizzonte utilitaristico. Un bicchiere, un tavolo, acquisiscono significato per l’uso che possiamo farne: le cose sono serve del fine». Di quale fine? «Uno soltanto: io e il mio benessere».
Bernhard Casper, a Chiari per «Filosofi lungo l’Oglio», parla di un dono da attivare con gratitudine
«La felicità è vivere nella condivisione di una comunità giusta» Granelli di pensiero fissati su carta accompagnano la sesta edizione del festival «Filosofi lungo l’Oglio», che l’altra sera ha fatto tappa a Chiari, nel cortile della Fondazione Morcelli Repossi, ospitato con entusiasmo dalla presidente Ione Belotti. Il direttore scientifico Francesca Nodari e l’editore Eugenio Massetti hanno presentato la nuova collana «Granelli», instant-book con i testi di alcune conferenze di quest’anno. Nei primi due, l’intervento inaugurale di Marc Augé e quello tenuto proprio sabato da Bernhard Casper, autorevole docente di Filosofia della religione all’Università di Friburgo, giunto a Chiari a festeggiare gli ottant’anni. La sua impegnativa conferenza su «La felicità, il dono e la fede» avrebbe tuttavia necessitato di una concentrazione difficile da ottenere tra gli echi della musica ad alto volume che risuonava nelle strade intorno, per le «celebrazioni» dei saldi organizzate dal Comune.
Affollato incontro con Armando Massarenti a Gerolanuova per «Filosofi lungo l’Oglio»
Dal volo stellare di Marco Aurelio alla felicità interiore - A un intervistatore che gli chiedeva del suo rapporto con la felicità, Woody Allen rispose di non esserer mai felice «per più di sei ore di fila». A queste «sei ore di felicità» Armando Massarenti ha intitolato giovedì sera il suo intervento, nel quinto incontro della rassegna «Filosofi lungo l’Oglio» curata da Francesca Nodari.
Sopravvivere nell’anti-mondo dell’Olocausto
«Olocausto» di Emil Fackenheim (Morcelliana, 55 pp., 8 €) è un testo che, certamente, segnerà la sterminata letteratura sulla filosofia della storia della Shoah. A renderlo particolarmente significativo è la sua lucida penetrazione che si avvale dell’esperienza diretta di quelle anticamere della morte (Fackenheim fu internato a Sachsenhausen il 10 novembre del 1938) e insieme dell’occhio scrutatore del teologo e del filosofo.
De Monticelli: «La felicità in una civiltà fatta di… guglie»
Roberta De monticelli non nomina mai il neosindaco di Milano Giuliano Pisapia. Sabato sera, però, ha aperto la sua conferenza su «Felicità e questione morale» – secondo appuntamento del festival «Filosofi lungo l'Oglio», al Centro culturale Aldo Moro di Orzinuovi – evocando la gioia «lucida e lieve» respirata sotto la Madonnina il giorno dell'«evento» milanese e augurandosi che esso «apra una cammino di speranze anche civili». La De Monticelli, che insegna filosofia della persona all'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, nel suo intervento appassionato ha così mostrato come la filosofia possa calarsi con spirito combattente nelle questioni che toccano la nostra vita quotidiana. Lo ha fatto anche nel recente libro «La questione morale» (Raffaello Cortina Editore), del quale sabato ha fornito un compendio.