Variazione palinsesto dell'emittente Teletutto
Con la presente, informiamo i nostri gentili utenti che, per una variazione di palinsesto dell’emittente Teletutto (canale 12), la lectio magistralis del Prof. Piero Coda, intitolata: Se Dio è un «Noi»? E noi? – intervento conclusivo della ottava edizione del Festival Filosofi lungo l’Oglio – andrà in onda domenica 2 marzo, alle ore 21, anziché domenica 23 febbraio. Auguriamo a tutti i nostri spettatori sensibili una buona visione.
La segreteria
Presentazione del libro di Francesca Nodari: Il bisogno dell'Altro e la fecondità del Maestro
L'Associazione culturale Filosofil lungo l'Oglio è lieta di invitare la S. V. alla presentazione del libro di Francesca Nodari:
Il bisogno dell'Altro e la fecondità del Maestro (Giuntina, Firenze 2013)
che si terrà giovedì 27 febbraio, alle ore 18.00, presso la Libreria dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, in via Trieste 17/d a Brescia.
Con l'Autrice, interverranno:
Ilario Bertoletti, Direttore Morcelliana e La Scuola Editrice
Padre Rosino Gibellini, Direttore letterario Queriniana Editrice
Tonino Zana, inviato speciale del «Giornale di Brescia».
SCARICA L'INVITO
Rav Elia Richetti
Rav Elia Richetti è il discendente del rabbino Ermanno Friedenthal, l’ultima guida spirituale della comunità ebraica di Gorizia prima della Shoah e il primo rabbino della Milano liberata dall’occupazione nazifascista nel 1945 e negli anni della ricostruzione. Nel 1974 si è trasferito a Gerusalemme, dove ha studiato presso il “Beth Midrash la-Torà” e la Scuola Rabbinica “Midrashà Ghevohà la-Torà” ottenendo la laurea rabbinica e la specializzazione come scriba nel 1978.
Daniel Vogelmann
Daniel Vogelmann, nato a Firenze il 28 maggio 1948, coniugato con Vanna Lucattini, padre di Shulim e nonno di Alma, esordisce negli anni ’70 come poeta, pubblicando alcuni volumi di liriche. Nel 1980 fonda la Giuntina – l'unica casa editrice europea specializzata in cultura ebraica – la cui prima pubblicazione nella collana «Schulim Vogelmann», dedicata alla memoria del padre, reduce da Auschwitz, fu La notte del premio Nobel Elie Wiesel (tradotta dallo stesso Vogelmann), a cui negli anni si sono aggiunti più di 600 titoli sulla cultura ebraica.
Stefano Levi Della Torre
Stefano Levi Della Torre – docente al Politecnico di Milano – è altresì ebraista, saggista e pittore. D'origine ebraica piemontese e aostana, ha però visione laica, socialista e liberale, che non lo tiene lontano dallo studio delle tradizioni e da scrivere su diversi giornali con interventi politici e di riflessione sull'ebraismo. È stato membro del Consiglio della Comunità Ebraica di Milano. Nel 1992 è stato invitato dal Cardinale Martini alla Cattedra dei non credenti. I suoi saggi ruotano attorno a diaspora, sionismo, fede e credenze, conflitti tra umanità e divino.
David Meghnagi
David Meghnagi è nato a Tripoli nel 1949. Nato da una famiglia ebraica in cui era fortemente coltivato l’amore per la musica e il canto liturgico, è ideatore e direttore del Master internazionale di secondo livello in Didattica della Shoah presso l’Università di Roma Tre, all’interno del quale dirige un progetto di catalogazione della musica concentrazionaria. Professore di Psicologia Clinica, Psicologia dinamica e Psicologia presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università Roma Tre, è altresì docente di Psicologia della Religione e di Pensiero Ebraico al Master Internazionale in Scienza della Religione presso la stesso Ateneo e Membro della Delegazione italiana presso la Task Force for International Cooperation on Holocaust Remembrance and Education.
OTTAVA EDIZIONE: UN BILANCIO PROMETTENTE
Sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e con il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività culturali, dell'Assessorato alla Culture, Identità e Autonomie della Regione Lombardia, della Prefettura di Brescia, della Consigliera di Parità Provinciale, delle Province di Brescia e di Cremona nonché del Parco Oglio Nord e del Parco Oglio Sud, l’ottava edizione del Festival Filosofi lungo l'Oglio, incentrata sul tema della relazione ossia di Noi e gli altri sta per concludersi confermando il suo trend positivo e in costante crescita.
Accanto ai Comuni e alle Fondazioni già teatro della precedente edizione: Brescia, Barbariga, Brandico, Castrezzato, Chiari (Fondazione Morcelli Repossi), Corzano, Corte Franca, Erbusco, Orzinuovi, Orzivecchi, Soncino, Ostiano, Travagliato, Villachiara è degno di nota l’ingresso significativo di nuove realtà municipali: Rovato e Palazzolo sull’Oglio. Vitale il sostegno della Bcc di Pompiano e Franciacorta di concerto agli amministratori dei Comuni e degli Enti ospitanti nonché agli sponsor che hanno assicurato il loro sostegno alla manifestazione. Passando da quindici a diciassette lezioni magistrali questo Simposio di Pensiero e di Parole fedele al proprio spirito itinerante e al binomio luogo-pensiero – un format che si è rivelato vincente – ha portato il filosofo in mezzo alla gente, nella consapevolezza che la diffusa richiesta di senso sia un bisogno sociale da soddisfare e che va preso, davvero, sul serio. All’incremento delle lezioni magistrali (che saranno riproposte integralmente, in autunno, sui canali dell’Emittente bresciana Teletutto e quindi disponibili sul sito: www.filosofilungologlio.it), il pubblico ha risposto con un’affluenza che ha superato le più rosee aspettative.
Attesa, attenzione, ascolto sono in certo senso le tonalità affettive di un pubblico desideroso di conoscere e di confrontarsi, di interagire e di riflettere. Di più, capace di dare corso a ciò cui ciascuno auspicava all’inizio del Festival: il fatto che questo Simposio di Pensiero e di Parole possa costituire, attraverso quel coinvolgimento di cui parla Adriano Fabris in TeorEtica, un laboratorio in cui la filosofia della relazione venga esperita e messa in pratica. Un laboratorio che, proprio perché accade nell’incontro tra esserci mortali e finiti che prendono sul serio il tempo e il bisogno dell’altro, si può leggere fenomenologicamente come una risposta concreta alla crisi che minaccia il nostro presente e insieme come l’affermazione comune– nonostante i fenomeni di iperindividualismo, di solipsismo, di esclusione, di gravi sperequazioni sociali che sono diffusi a livello planetario – della voglia di comunità. Altro evento clou del Festival è stata la proclamazione del vincitore della Seconda Edizione del Premio internazionale di Filosofia/Filosofi lungo l’Oglio. Un libro per il presente che, come recita l’articolo 1 dello Statuto, è assegnato «all’opera di uno studioso che abbia elaborato, attraverso il suo pensiero, idee capaci di fornire agili strumenti per abitare la nostra contemporaneità». Un’opera, dunque, che sia «in grado di segnare non soltanto la recente storia della filosofia e, più in generale, del pensiero, ma soprattutto la realtà effettuale in cui ogni uomo si trova a vivere nel qui e ora dei nostri giorni».
La prestigiosa benemerenza è stata conferita a Christos Yannaràs tra i maggiori e più originali pensatori ortodossi viventi – che si è aggiudicato il premio con il volume: Ontologia della relazione, Città Aperta, Troina (En) 2010 tr. it. . Riportiamo qui di seguito uno stralcio del testo della Laudatio pronunciata dal principale curatore delle opere di Yannaràs tradotte nella nostra lingua, Don Basilio Petrà – professore ordinario alla Facoltà teologica dell'Italia Centrale e professore associato al Pontificio Istituto Orientale di Roma –nel corso della cerimonia di proclamazione, tenutasi lo scorso 16 giugno, presso l’Aula Magna del Centro Pastorale Paolo VI a Brescia, alla presenza di numerose autorità e della Giuria. «Mi è stato chiesto di presentare Christos Yannaràs, uno dei più importanti pensatori ortodossi della fine del secolo XX e dell’inizio di questo secolo.Il suo ruolo è stato ed è straordinariamente significativo in Grecia, ove ha rinnovato radicalmente la percezione culturale del discorso religioso, con la forza e la novità del suo linguaggio, del suo pensiero, con una presenza appassionata sulla scena culturale e civile della società greca. Più volte parlando con teologi greci, ho trovato consenso sull’affermazione che bisogna distinguere tra la teologia greca prima di Yannaràs e quella successiva a Yannaràs, la teologia come disciplina accademica e la teologia come passione per la pienezza della vita, per la vittoria sulla morte.Ciò non deve far pensare che Yannaràs sia un significativo personaggio della sola scena greca ortodossa; in realtà, il suo pensiero ha avuto ed ha vasta eco in tutta l’ortodossia, intendo dire nelle varie chiese ortodosse nazionali: sue opere sono state tradotte in russo, rumeno, serbo, bulgaro, ucraino; ha tenuto corsi, seminari, dato conferenze in innumerevoli istituzioni accademiche ortodosse dei paesi tradizionalmente ortodossi oltre che della diaspora. Molto numerose per altro anche le traduzioni in inglese, italiano, francese, tedesco.
Perciò, tra l’altro, a livello internazionale ed ecumenico Yannaràs è stato visto ed è visto come un rappresentante tra i più eminenti del pensiero ortodosso, controverso e discusso in alcuni casi, sempre però ascoltato con attenzione, rispetto e riconoscenza. Per circa una decina di anni è stato chiamato a fare parte del Comitato di redazione della nota rivista internazionale di teologia Concilium. Qualcuno potrebbe pensare che il valore e il significato dell’opera di Yannaràs siano principalmente di natura teologica ed ecclesiale, più che di natura filosofica. In realtà, non è così. In Yannaràs infatti, a un certo punto la questione ontologica diventa essenziale; ciò equivale a dire che diventa essenziale un problema squisitamente filosofico ma, com’è tipico della grande tradizione greca, è un problema che non solo non separa la filosofia dal pensiero teologico ma costituisce un punto di incontro tra i due saperi, specialmente nel caso del pensiero teologico cristiano, giacché nella forma cristiana la salvezza ha contenuto e struttura ontologici».
I PROTAGONISTI
I relatori, tutti di elevata caratura, hanno saputo unire all’indubbio rigore scientifico, un’abile penetrazione del tema in oggetto, a partire da prospettive distinte e plurali. Penetrazione che si è rivelata efficace anche grazie alla capacità argomentativa nell’articolazione di ogni intervento. Per la scuola francese, il Festival ha ospitato per il terzo anno consecutivo l’antropologo di fama mondiale Marc Augé – tra i maggiori africanisti del nostro tempo. Per la scuola tedesca ha confermato la sua presenza uno dei massimi filosofi della religione viventi, Bernhard Casper, professore emerito alla Albert-Ludwigs-Universität di Freiburg i.B., vincitore della Prima Edizione del Premio Internazionale di Filosofia/Filosofi lungo l’Oglio. Un libro per il presente con il volume Das Dialogische Denken. Franz Rosenzweig, Ferdinand Ebner und Martin Buber (Alber 1967; 2002); tr. it. Il pensiero dialogico. Franz Rosenzweig, Ferdinand Ebner e Martin Buber (Morcelliana 2009). Casper ha tenuto ben due lezioni magistrali: l’una ispirata al tema del Festival e tesa a problematizzare i diversi modi di intendere e di vivere la tolleranza; l’altra, dedicata alla città di Travagliato che gli ha conferito il 7 luglio 2012 la cittadinanza onoraria, tesa ad indagare, servendosi degli strumenti propri di una teologia monumentale, la portata filosofica, storica, spirituale de La salita al Calvario, uno di capolavori indiscussi di Vincenzo Civerchio.
È intervenuto, inoltre, il meglio del pensiero italiano: da Edoardo Boncinelli – scienziato e genetista, professore di Biologia e Genetica all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano– a Vanni Codeluppi – professore di Sociologia dei consumi e Comunicazione pubblicitaria alla Facoltà di Scienze della Comunicazione all’Università di Modena e Reggio Emilia. Da Duccio Demetrio – ordinario di Filosofia dell’educazione e di Teorie e Pratiche della narrazione all’Università degli Studi Milano-Bicocca – a Massimo Donà– ordinario di Filosofia teoretica presso la Facoltà di Filosofia dell'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano con la passione per la musica che lo ha portato, negli anni, a suonare con alcuni protagonisti indiscussi del jazz contemporaneo e a formare il Massimo Donà Quartet. Da Umberto Curi – professore emerito di Storia della filosofia all’Università di Padova e docente all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano – a Giuseppe Girgenti – docente di Storia della filosofia antica e medievale nel medesimo ateneo. E ancora, da Massimo Cacciari – tra i maggiori e più apprezzati filosofi contemporanei, professore di Estetica sempre all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Da Francesca Rigotti – professoressa di Dottrine politiche all’Università di Lugano a Remo Bodei – professore di Filosofia presso la University of California (Los Angeles) e tra i massimi esperti delle filosofie dell’idealismo classico tedesco e dell’età romantica. Da Salvatore Natoli – conosciuto come il filosofo dello «stare al mondo» e ordinario di Filosofia teoretica all’Università degli Studi Milano-Bicocca nonché padrino del Festival a Adriano Fabris – professore ordinario di Filosofia morale all’Università di Pisa e Presidente della Giuria del Premio Internazionale di Filosofia/Filosofi lungo l’Oglio. Un libro per il presente. Da Stefano Semplici – ordinario di Etica sociale all’Università «Tor Vergata» di Roma e Presidente del Comitato Internazionale di Bioetica dell’Unesco– a Maria Rita Parsi – psicoterapeuta, scrittrice, Presidente della Fondazione Movimento Bambino, membro del Comitato ONU per i Diritti del Fanciullo nonché madrina del Festival fino al maggiore teologo italiano, Piero Coda .
I NUMERI DEL FESTIVAL
Le visite sul sito del Festival: www.filosofilungologlio.it hanno fatto registrare un incremento pari al 50%, se confrontate con l’edizione 2012. La media giornaliera, nel corso dei 49 giorni di durata del Festival, è di 2.500 visite, con picchi di 6.400. Senza dimenticare le interazioni attraverso i social media ove si è verificato un incremento ragguardevole degli utenti. Un altro elemento rilevante è la percentuale di visitatori da tutta Italia e dall’estero (dalla Germania, dalla Francia, dalla Spagna; ma anche da Argentina, Brasile, Canada, Cina, Colombia, Messico, Norvegia) che arriva al 65%. L’affluenza reale, rispecchiando l’andamento di quella virtuale, ha superato di gran lunga le più rosee previsioni attestandosi, a poche ore dalla chiusura del Festival, a circa 14.000 presenze. Il pubblico trasversale per provenienza geografica, culturale, sociale, anagrafica, vanta anche quest’anno un numero consistente di giovani. «Siamo molto soddisfatti – ha dichiarato il Direttore scientifico, Francesca Nodari – per il risultato raggiunto: ci sentiamo come dei viandanti stanchi, ma felici. Reduci da un lungo e insieme appassionante itinerario, ove a farci da guida sono stati i relatori che si sono di volta in volta succeduti in luoghi carichi di storia e di arte tra piazze, chiese, dimore signorili, aie. Luoghi resi fecondi dalle acque del Fiume Oglio dove idealmente, ogni anno, se ci è consentito usare questa espressione, grazie al Festival è possibile abbeverarsi per chiunque abbia sete di cultura e di senso. A nome dell’intero Comitato Scientifico del Festival e del Consiglio direttivo della nostra Associazione desidero esprimere i più vivi ringraziamenti agli illustri ospiti che hanno offerto, con la generosità propria di chi è grande, il loro alto contributo di pensiero, a tutti gli enti, le fondazioni, le istituzioni, gli sponsor coinvolti in questa manifestazione. Un grazie alla stampa, alle televisioni e alle radio che hanno seguito questo Simposio di Pensiero di Parole. Un grazie ancora ai volontari, ai più stretti collaboratori, a tutti coloro che ci hanno sostenuto e, naturalmente, un grazie di cuore al nostro straordinario pubblico, o meglio, alla catena umana di amici pensanti».
RIEPILOGO
17 lezioni magistrali.
18 località ospitanti.
18 giorni di attività: lezioni magistrali, cerimonia di proclamazione del vincitore del Premio Internazionale di Filosofia/Filosofi lungo l’Oglio. Un libro per il presente.
49 giorni: l’arco di durata del Festival.
2. 500 la media giornaliera delle visite sul sito.
6.400 il picco di visitatori raggiunto in un giorno.
122.500 le visite sul sito nel corso del Festival.
14.000 le presenze registrate nel corso della manifestazione.
PIERO CODA CHIUDE L’OTTAVA EDIZIONE DEL FESTIVAL
Dopo la penetrante lezione magistrale di Maria Rita Parsi su La fine della solitudine nell’agorà orceana brulicante di gente, il Festival Filosofi lungo l’Oglio sta per volgere al termine. La tappa conclusiva è in programma giovedì 25 luglio, nell’intima cornice della Piazzetta Pavoni a Castrezzato (Bs); [in caso di pioggia nel Teatro dell’Oratorio Pio XI, in via Gatti 28] con l'intervento del noto teologo Piero Coda – Preside dell’Istituto universitario «Sophia» di Loppiano (Fi) dove è anche Professore ordinario di Teologia sistematica – teso a rispondere a un interrogativo che rinvia al mistero trinitario: Se Dio è un noi, e noi?
STEFANO SEMPLICI E BERNHARD CASPER PROTAGONISTI DI UN’ATTESA TRE GIORNI
Continua con un ritmo serrato e un’affluenza di pubblico in costante aumento, l’ottava edizione del Festival Filosofi lungo l’Oglio. Sabato 13 luglio, alle ore 21.15, nel Cortile della Pieve S. Maria Maggiore in via Castello a Erbusco (Bs); [in caso di pioggia presso la Chiesa S. Maria Assunta sita nella medesima via] interverrà Stefano Semplici – ordinario di Etica sociale all’Università Tor Vergata di Roma – con una lectio magistralis dal titolo: I diritti umani: baluardo della diversità morale o imperialismo morale?. A seguire, Bernhard Casper – professore emerito di Filosofia della religione all’Università Freiburg i. B. nonché vincitore della Prima Edizione del Premio Internazionale di Filosofia/Filosofi lungo l’Oglio. Un libro per il presente con il volume Das Dialogische Denken. Franz Rosenzweig, Ferdinand Ebner und Martin Buber (Alber, Freiburg-München 1967; 2002); tr. it. Il pensiero dialogico. Franz Rosenzweig, Ferdinand Ebner e Martin Buber, Morcelliana, Brescia 2009 – terrà due conferenze: l’una ispirata al tema del Festival; l’altra, dedicata alla città di Travagliato che gli ha conferito la cittadinanza onoraria lo scorso 7 luglio 2012 e che sarà incentrata sulla disamina, dal punto di vista di una teologia monumentale, delle ripercussioni filosofiche della pittura di Vincenzo Civerchio. Il primo intervento del pensatore tedesco, in programma lunedì 15 luglio, alle ore 21.15, nella Biblioteca comunale C. Cantù, in corso S. Bonomelli 37 a Rovato (Bs); [in caso di pioggia presso il Teatro S. Carlo, in via Castello 32] ruoterà Sui diversi modi di interpretare e vivere la tolleranza; mentre il secondo, in calendario mercoledì 17 luglio, alla stessa ora, nella Chiesa SS. Pietro e Paolo, in via Marsala 1 a Travagliato (Bs) verterà Sulla “Salita al Calvario” di Civerchio con l’intento di esplicarne la sua portata per il patrimonio culturale e spirituale della città.
«È con grande onore – ha dichiarato il direttore scientifico del Festival, Francesca Nodari – che ci apprestiamo ad accogliere due figure eminenti della nostra contemporaneità: Stefano Semplici, recentemente confermato Presidente del Comitato Internazionale di Bioetica dell’Unesco e Bernhard Casper, uno dei maggiori filosofi della religione viventi. Possiamo senz’altro affermare che le relazioni dei due studiosi sono attraversate da un comune filo rosso: la problematizzazione del paradossale esistenziale dell’esserci-con-gli-altri, per un verso, a partire dalla prospettiva della condivisione di un’etica della differenza che non coincida con il relativismo di una reciproca incomunicabilità; per l’altro, guardando a una tolleranza fiduciosa, nella quale la condivisione di un futuro comune ci fa sperare insieme per l’avvenire. Infine l’atteso intervento del filosofo tedesco sulle opere pittoriche del Civerchio, di concerto con l’altissimo contributo scientifico offerto, crediamo possa rappresentare la concrezione stessa dell’essere-con-gli-altri e per-gli-altri, segno tangibile di un sentirsi parte di una comunità che lo ha onorato e alla quale, a sua volta, Egli intende rendere onore. Anche per questo ulteriore dono desideriamo esprimere a Bernhard Casper la nostra più profonda e riconoscente gratitudine, nella convinzione, come lui stesso scrive, che “l’intenzionalità dell’essere felice è determinata in tutto e per tutto da quella di un ringraziare”».
NOI E GLI ALTRI TRA REGOLA AUREA E VOGLIA DI COMUNITÀ
Dopo la gremitissima lezione magistrale di Remo Bodei su Immaginare altre vite, entra nel vivo l’ottava edizione del Festival Filosofi lungo l’Oglio con un doppio appuntamento. Martedì 9 luglio, alle ore 21.15, nell’aia dell’Azienda Le Vittorie 11 a Villachiara (Bs) torna, a gran richiesta, il patron della Kermesse, Salvatore Natoli –ordinario di Filosofia teoretica all’Università Milano-Bicocca. Il filosofo dello «stare al mondo», cittadino onorario di Villachiara, terrà una lectio magistralis dal titolo: «Fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te». Meditazione sulla Regola aurea. Giovedì 11 luglio, alla stessa ora, nella splendida cornice della Chiesa S. Maria delle Grazie, in via F. Galantino a Soncino (Cr) sarà la volta di Adriano Fabris – ordinario di Filosofia morale all’Università di Pisa e Presidente della Giuria del Premio Internazionale di Filosofia/Filosofi lungo l’Oglio. Un libro per il presente – che parlerà della Voglia di comunità. «Le questioni che verranno tematizzate – ha dichiarato il direttore scientifico del Festival, Francesca Nodari – per un verso la concezione relazionale dell’intenzionalità umana implicata dalla Regola aurea, per l’altro il bisogno di comunità che non può che evenire nella temporalizzazione del bisogno dell’altro nel mio decidermi-ad-iniziare-qualcosa-con-me-stesso, mostrano le grandi implicazioni etico-morali che stanno alla base del rapporto tra “l’uno e l’altro, tra gli uni e gli altri” e insieme evidenziano come oggi più che mai la relazione sia divenuta una sfida improcrastinabile e per la quale valga la pena battersi».