Ovvero le prerogative attorno a cui si fonda il premio nazionale itinerante «Donne che ce l'hanno fatta», partito da Pavia su iniziativa di Sportello Donna, Fondazione Gaia e Otto marzo tutto l'anno (con il patrocinio di svariati enti tra cui l'Università di Brescia, la Provincia e il comune di Brescia) e giunto quest'anno alla seconda edizione, grazie anche all'impegno consigliera di Parità Provinciale, Anna Maria Gandolfi. L'appuntamento con le pre-miazioni ufficiali è fissato per oggi alle 14.30, proprio sullo sfondo dell'aula magna dell'ateneo di via Sa Faustino: la cerimonia (dove in totale saran¬no insignite del riconoscimento circa una quarantina di donne bresciane e fra di loro anche Lucia Annibali, la ragazza sfigurata con l'acido dal fidan¬zato) vedrà tra gli altri la presenza della fondatrice del Premio Isa Maggi, del rettore Sergio Pecorelli, del Prefetto di Brescia Narcisa Livia Brassesco, del questore di Brescia Carmine Esposito, del presidente Aib Marco Bonometti e naturalmente della stessa Gandolfi. Nel corso dell'evento sarà simbolicamente riservata una sedia in memoria delle donne vittime della violenza di genere. Nel curriculum della Nodari spicca senz'altro il festival Filosofi lungo l'Oglio di cui è direttore scientifico: rassegna itinerante che edizione dopo edizione (quest'anno cade il decennale) si è ritagliata un ruolo di prim'ordine nell'estate culturale bresciana.
Giù il cappello: Francesca Nodari è una «donna che ce l'ha fatta». Il direttore scientifico e presidente della Fondazione Filosofi lungo l'Oglio infatti, è stata inserita nella lista di donne che - alla faccia della crisi - si sono contraddistinte in svariati ambiti professionali «per caratteristiche umane, di coraggio, sensibilità e determinazione».
Informazioni aggiuntive
- autore: Elia Zupelli
- giornale: Bresciaoggi
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