A conferma delle intenzioni lungimiranti, l'annuncio è stato dato al termine della lectio magistralis tenuta da Bernhard Casper a Travagliato, che ha simbolicamente mandato in archivio un peregrinaggio estivo scandito invece quest'anno all'insegna della parola chiave «fiducia». «Nell'anno dell'Expo, nell'era della globalizzazione, abbiamo pensato a un concetto che rischiara le urgenze del presente - ha sottolineato Nodari guardando avanti in prospettiva 2015 -: pane quotidiano come tema della giustizia sociale, come cifra del necessario sostentamento, come elemento della vita spirituale, come un nutrirsi che implica inevitabilmente un dipendere da altro e da altri.
Un tema, dunque, che va a toccare le radici filosofiche e religiose delle grandi tradizioni culturali». Inevitabile, al contempo, tracciare un bilancio dell'edizione appena conclusa. Un'edizione che, come confermano in maniera fin troppo emblematica i numeri ribaditi dalla stessa Nodari, ancora una volta ha fatto segnare un'impennata positiva rispetto all'anno precedente. «Le visite al sito www.filosofilungol'oglio.it sono cresciute del 25%, mentre l'affluenza complessiva della rassegna si è attestata intorno alle 20mila persone, con un pubblico sempre più trasversale per provenienza geografica, culturale, sociale, anagrafica - gongola la direttrice scientifica del festival -.
Siamo molto soddisfatti di questa ulteriore crescita, che è la conferma del progressivo radicamento nel territorio di una manifestazione attesa e seguita nonostante le distanze da percorrere (19 lezioni magistrali, sullo sfondo di 17 località ospitanti sparse in lungo e in largo la provincia bresciana: Fiero il comune new entry, Ndr.) e le condizioni meteorologiche quest'anno particolarmente avverse. Eppure è stato più forte il bisogno e la forte motivazione di unirsi a questa grande "compagnia umana" per ascoltare le parole dei maestri e dibattere con loro». Da Massimo Cacciari a Marc Augé, da Bernhard Casper a Remo Bodei, passando per Adriano Fabris, Salvatore Natoli, Michela Marzano o Paolo De Benedetti, vincitore del Premio Internazionale di Filosofia - Un libro per il presente, giusto per citarne alcuni.
Nomi illustri, che hanno punteggiato di cultura il simposio di pensieri e parole, «portando il filosofo in mezzo alla gente - come ama sottolineare. Nodari -, nella consapevolezza che la diffusa richiesta di senso sia un bisogno sociale da soddisfare e che va preso davvero, sul serio. Ascolto, attenzione, dialogo sono in un certo senso le tonalità affettive di un pubblico desideroso di conoscere e di confrontarsi, di interagire e di riflettere. Di più, capace di dare corso a ciò cui ciascuno auspi-cava all'inizio del festival: costituire un laboratorio in cui la filosofia della relazione ven-ga esperita e messa in pratica. Primo passo verso ciò che servirebbe in quest'epoca, storica...tornare all'esercizio, come ha mostrato Salvatore Natoli, di una virtù dimenticata ma quanto mai necessaria oggi: la perseveranza».