"Devo dire che, ancor del prestigio che ricade sul nostro lavoro da autorevolissim riconoscimenti esterni - puntualizza - a entusiasmarmi è la risposta del territorio. Abbiamo sempre cercato di distribuire gli eventi cun grano salis, con l'idea di andare a illuminare bellissimi angoli della nostra Bassa che non tutti conoscono e apprezzano". Ogni edizione del Festival si articola su un periodo di 40 giorni, il che dà ampiamente modo di realizzare una presenza capillare, con un effetto più che positivo in termini di coinvolgimento e di "adesione", anche in puri termini numerici. "Non escludiamo dalle nostre risorse la provocazione - dice - invitando, tanto per fare un esempio, Michela Marzano, accreditata intellettuale riconosciuta tra le 40 pensatrici più influenti al mondo, a Corzano, paese di 1400 anime. Intervennero 750 spettatori, da allora in poi "amici" del Festival, immagino, visto il successo della serata". "La cultura è un bisogno - continua - e non parlo naturalmente di nozionismo. Ma ci sforziamo sempre, all'interno del nostro piccolo ma sinergicissimo team e in armonia con il comitato scientifico, di salvare la modalità dell'alta divulgazione, di dare qualcosa che non soltanto sorprenda e gratifichi, ma stimoli la crescita".
Ovvie considerazioni da filosofo, da chi vive in ascesi, inseguendo i gradi estremi della conoscenza? No, perché Francesca Nodari è una donna con spiccato senso della "comunità". E leader, "un premio che mi onora - ammette - quello dell'European Women's Management Development - anche perché mi viene conferito in giovane età e posso considerarlo un punto di partenza più che di arrivo". Un gran senso pratico, insomma "che mi arriva da mia madre, il mio sostegno. Un'imprenditrice piena di coraggio da cui ho imparato molto". Non ci sono dubbi, perché se da un lato il festival "Filosofi lungo l'Oglio" si rappresenta come singolare creazione d'ingegno, dall'altro è una "macchina" che funziona, si direbbe con allegria, fin nei più minuti ingranaggi. Una macchina che lavora a pieno ritmo anche per il sociale, ispirata da una profonda forma di amore: "vivo a Villachiara - conclude - e sono ben consapevole della bellezza umana e paesaggistica del territorio, cui sento di dover restituire valore, per quanto posso" e dall'attitudine tutta femminile a fare e ripetere scommesse. Vincendole. Buona leadership e buonissima fortuna, Francesca!
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