Luigi Zoja ha lavorato in clinica a Zurigo, poi privatamente a Milano, a New York e ora nuovamente a Milano come psicoanalista. Dal 1984 al 1993 è stato Presidente del CIPA, Centro Italiano di Psicologia Analitica. Dal 1998 al 2001, ha presieduto la International Association for Analytical Psychology (IAAP): l’Associazione che raggruppa gli analisti junghiani nel mondo.Già docente presso il C.G. Jung Institut di Zurigo e presso l’Università dell’Insubria, ha tenuto corsi e conferenze presso università e altre istituzioni in Italia, Svizzera, Germania, Austria, Gran Bretagna, Danimarca, Olanda, Francia, Grecia, Rep. Ceca, Russia, Polonia, Bulgaria, Lituania, Slovenia, Israele, Giappone, Cina (Rep. Pop.), Stati Uniti, Messico, Argentina, Cile, Uruguay, Brasile, Equador, Venezuela, Tunisia, Sudafrica. Larga parte dei suoi lavori, tradotti in 14 lingue, interpretano vari comportamenti problematici del giorno d’oggi (dipendenze, consumismo sfrenato, assenza di una fgura paterna, la proiezione in politica di odio e paranoia, la morte del prossimo per «mancanza d’oggetto») alla luce di miti, testi letterari e tematiche archetipiche. Due suoi testi hanno vinto il Gradiva Award negli Stati Uniti.
Tra le opere in italiano ricordiamo: Coltivare l’anima, Moretti&Vitali, Bergamo 1999; Il gesto di Ettore. Preistoria, storia, attualità e scomparsa del padre, Bollati Boringhieri, Torino 2000; (a cura di) L’incubo globale. Prospettive junghiane sull’11 settembre, Moretti&Vitali, Bergamo 2002; Storia dell’arroganza. Psicologia e limiti dello sviluppo, Moretti&Vitali, Bergamo 2003; Giustizia e Bellezza, Bollati Boringhieri, Torino 2007; La morte del prossimo, Einaudi, Torino 2009; Contro Ismene. Considerazioni sulla violenza, Bollati Boringhieri, Torino 2009; Centauri. Mito e violenza maschile, Laterza, Roma - Bari 2010; Al dilà delle intenzioni: etica e analisi, Bollati Boringhieri, 2011; Paranoia. La follia che fa la storia, Bollati Boringhieri, 2011.