Una tappa ed una sede non scelte a caso: Ostiano ospitò fino agli anni Trenta una numerosa comunità israelitica, erede di una migrazione risalente al XV secolo. Nella corte del Castello c'erano il ghetto e la sinagoga, alla Montagnetta - fuori dell'abitato - sorgeva il cimitero. In paese sono rimaste alcune vestigia: il camposanto (il suo custode volontario è il pralboinese Giuseppe Minera), e la sinagoga, a due passi dal Teatro Gonzaga. Chi giovedì parteciperà alla serata potrà vederne l'esterno perchè l'edificio è in fase di sistemazione. Dopo avere per anni ospitato una tipografia, rischiava il crollo. È stato salvato dall'Amministrazione comunale, che si è accollata l'onere e l'impegno di interventire per la sua tutela.
Giuseppe Merlo, assessore alla Cultura, è fra i protagonisti del soccorso: «Nel 2007 - spiega - la situazione dell'edificio era drammatica. Parte del tetto crollò, l'immobile si stava aprendo su tre lati». Il Comune decise in intervenire. Innanzitutto con l'acquisto nel 2008 e poi programmando la sistemazione. Ci fu un primo urgente intervento per puntellare il fabbricato, quindi si diede il via alla messa in sicurezza. Un investimento di oltre mezzo milione (compreso l'acquisto) affrontato con un mutuo e l'aiuto della Fondazione Cariplo. Sono stati lavori impegnativi: rifatto il tetto, ricostruiti i solai, consolidate le fondamenta (con cemento e putrelle d'acciaio che irrobustiscono lo scheletro dell'immobile), rafforzate le volte. Il cantiere, aperto nel 2009, è alle battute finali. Si tratta di ampi spazi, circa 700 mq su tre piani; la sinagoga sorgeva nel sopralzo. L'Amministrazione comunale è proprietaria della parte più antica e pregiata del Castello: teatro, sinagoga, cortile, torre, spalti, una palazzina...
«Stiamo pensando a come valorizzare il tutto» dice l'assessore. Innanzitutto una «pulitura» della piazza per renderla fruibile d'estate con iniziative. Poi toccherà all'edificio della sinagoga, già utilizzabile nelle sua struttura «grezza» che assembla le parti costruite nel '500 e nel '700, cementate dalle opere recenti. «L'obiettivo sarebbe trasformarlo in museo e centro studi sulla presenza ebraica nelle terre dei Gonzaga». Servono, però, ingenti risorse. Intanto la sinagoga è stata salvata e potrà cominciare ad ospitare iniziative.