Molti, moltissimi i giovani presenti, ed ancora una volta ho provato quella sensazione di soddisfazione interiore che già in altre occasioni, in questi anni, mi ha fatto vivere la partecipazione dei giovani, che al San Barnaba hanno ascoltato e gustato le parole dei relatori con grande attenzione e, alcuni dei quali, mi hanno riferito di essersi sentiti arricchiti umanamente nell'apprendere cose sempre nuove.
Durante il corso del Festival mi sono posto, come al solito quando partecipo ad un progetto culturale grande o piccolo che sia, delle domande a cui a volte faccio fatica a dare risposte certe, ma alle quali cerco di dare un senso.
Ecco forse è proprio questo che cerca l'uomo, e che cercano i giovani e tutte quelle persone che hanno partecipato a quegli incontri: il senso.
Dare un senso a ciò che stiamo vivendo attraverso l'ascolto, attraverso l'espressione filosofica di concetti e pensieri, spogliandosi dalla frequente presunzione di sapere “tutto” o “a sufficienza”, e vivendo una dimensione culturale che riempia il nostro animo e ci faccia vedere le cose in modo diverso, in modo più semplice, nonostante la complessità del vivere e l'apparente difficoltà dei temi trattati.
Sono chiaramente sensazioni personali, che a qualcuno potranno sembrare banali o apparire di scarsa importanza, ma che con onestà ho provato e provo ogni qualvolta mi è offerta l'occasione di apprendere e conoscere le diverse forme ed espressioni della cultura e del sapere.
Proprio per questo, mi piacerebbe consigliare a tutti di non pensare che la filosofia sia qualcosa di noioso e tanto meno un'arte di pochi e per pochi. Io l'ho riscoperta e la sto apprezzando anche solo per il piacere di ascoltare o di immergermi nella lettura di pagine antiche ma di una sorprendente e affascinante attualità.
L'occasione propostami dal Festival mi ha portato a considerare quanto sia importante che, chi riveste come il sottoscritto, un ruolo impegnativo e di responsabilità come l'essere assessore alla Cultura e all'Istruzione a Brescia, non trascuri quelle arti che spesso vengono relegate in saltuari incontri, ma che si dia spazio a significative occasioni di ascolto, nelle quali coinvolgere numerosi e illuminati filosofi, offrendo così a tutti la possibilità di ascoltare e di fortificare il proprio pensiero.
Non sto immaginando una riproduzione di ciò che c'è già o di ciò che altri già fanno in modo egregio. Ne sto ipotizzando di realizzare qualcosa in sostituzione di altre iniziative.
E' però mia intenzione proporre, prima alla giunta e poi ai giovani delle scuole superiori della città di studiare un progetto culturale che abbia come elemento centrale la realizzazione di momenti di riflessione ed incontro aperti a tutti ma che abbiano come ideatori e promotori proprio i giovani, affinchè si possano sentire concretamente protagonisti e partecipi della vita culturale della nostra città.
L'esperienza di questi anni mi ha insegnato che, se correttamente coinvolti, i giovani sanno ideare e realizzare iniziative di assoluto valore artistico e ne cito, a tale proposito, due tra le più riuscite di questi anni: la Rassegna teatrale “Inventari Superiori” e le edizioni del 2009 e 2010 della “Notte Bianca dell'Arte e della Cultura”.
Concludo rammentando a me stesso alcune riflessioni fatte recentemente con Adriano Paroli, il nostro sindaco, e cioè che l'educazione e la cultura sono “investimenti” imprescindibili per un'Amministrazione pubblica: sono il futuro di una comunità. Sono ciò che la preserva, che la rende viva, che le permette di continuare a mettere radici e a prosperare. L'ignoranza è, invece un “costo” che nessuna Amministrazione pubblica può più sostenere e che rappresenta la lenta ma inarrestabile eutanasia della comunità stessa.
Avv. Andrea Arcai
Assessore alla Pubblica Istruzione,
Cultura e Turismo del Comune di Brescia