Proprio grazie all’«unione di forze», ha esordito Francesca Nodari, «questo festival esiste e va forte». Lo dicono i numeri riferiti da Giovanni Marchini, vicepresidente dell’Associazione Filosofi lungo l’Oglio: «L’ultima edizione è stata seguita complessivamente da 4mila persone: tra le 400 e le 700 a incontro. E questo ci colloca al terzo posto tra le manifestazioni di filosofia in Italia dopo il Festival Filosofia di Modena e il Festival della Mente di Sarzana». L’obiettivo di quest’anno è raggiungere le 6mila presenze, ma –come ha sottolineato il sindaco di Orzinuovi, Andrea Ratti – «questo festival è una sfida da valutare al di là dei numeri, e potremmo considerarla vinta se anche soltanto dieci o venti persone si appassionassero di filosofia dopo averlo seguito». C’è poi un altro traguardo auspicato da Marchini: aumentare il numero degli sponsor che coprono il 50% delle spese contribuendo così in modo determinante alla gratuità degli incontri per il pubblico. Oggi sono sei: Bcc di Pompiano e Franciacorta – da sei anni principale sostenitrice –, Ime, Cogeme, La Colombera, Terre Basse e Compagnia della Stampa che nel 2006 ha inaugurato la Collana dei Filosofi lungo l’Oglio della quale sono già stati pubblicati tre volumi.
Il tema della nuova edizione è «un po’ provocatorio», ha continuato Nodari, facendo riferimento all’attuale «situazione di disagio a più livelli». I relatori, «di rilievo tanto come studiosi quanto come comunicatori». Per citarne soltanto alcuni, ci saranno l’antropologo dei «non luoghi» Marc Augé e Bernhard Casper, uno dei massimi filosofi della religione viventi; il padrino e la madrina del festival, Salvatore Natoli e Maria Rita Parsi; Remo Bodei, esperto di filosofie dell’idealismo classico tedesca e dell’età romantica, e Marco Vannini, il maggior studioso italiano di mistica speculativa.
Il primo appuntamento si terrà a Brescia – la cui Amministrazione era ieri rappresentata dall’assessore alla Cultura, Andrea Arcai –; poi il festival si snoderà in una serie di luoghi suggestivi della provincia e anche del Cremonese. Lungo l’Oglio, appunto. Per scoprire o riscoprire, oltre alla filosofia un territorio che merita attenzione. Il fine dell’«unione di forze» –in annidi ristrettezze – è anche questo.