Un pizzico anche di politica e contemporaneo con riferimenti all'attuale clima sociale e al vento pro anti demotismo che soffia nel Continente. Un bisbiglio che diventa voce nelle parole della presidentessa e fondatrice Francesca Nodari che ha introdotto l'ospite Haim Baharier.
Ad aprire la serata i saluti istituzionali dell'assessore Chiara Facchetti che ha riaccolto il filosofo nella città clarense. L'evento si è snodato tra musica e ironia della memoria, tra essere e essere generati, tra numeri ed aneddoti. Il professor Baharier ha snocciolato perle di saggezza dalla semplicità del suono generato da un piccolo strumento, passando per la profondità del numero, dalla psicoanalisi alla storia, il tutto in chiave semplice e diretta, prendendo come esempio un lascito culturale molto importante. Un'eredità che viene dalla Shoah, dall'approfondimento della sacra scrittura, della Torah, ispirandosi alla filosofia dei percorsi nella leadership, nella comunicazione, analisi e elaborazione della conflittualità, della precarietà del Terzo Millennio. Etica e terzo millennio con spunti legati a Emmanuel Levinas, uno delle grandi voci della filosofia dello scorso secolo e a Léon Askenazi, con il suo messaggio di speranza e storia dell'ebraismo.