Accanto al vincitore erano presenti Francesca Rigotti, presidente della Commissione giudicatrice, Massimo Donà e Francesca Nodari, direttrice del Festival «Filosofi lungo l'Oglio», che ha sottolineato come questo premio sia «estremamente importante perché va ad individuare non solo una figura rilevante della filosofia contemporanea ma anche un volume in grado fornire elementi per comprendere il nostro tempo». Subito dopo la parola è passata a Rigotti che, con citazioni dei classici latini e greci e richiami ai grandi pensatori della filosofia occidentale, ha tenuto una vera e propria «Laudatio Curii», passando in rassegna le tematiche affrontate dall'autore in numerosi testi ed illustrando gli argomenti affrontati nella sua ultima opera. «Lo straniero ci viene incontro in maniera ambivalente, sia come dono che come minaccia ha ribadito Attraverso lo studio e l'analisi del pensiero filosofico occidentale si possono ricercare soluzioni condivise ai problemi legati alla figura dello straniero nel mondo d'oggi».
Dopo la consegna del premio è toccato al professor Curi spiegare la genesi del libro. «La motivazione principale che mi ha spinto a scrivere questo saggio è l'estrema attualità delle tematiche legate allo straniero ha esordito A questo si è aggiunta l'insoddisfazione per come la discussione attorno a quest'argomento, nel nostro paese, si sia ridotta ad una contrapposizione tra due slogan, l'accoglienza indefinita da una parte ed il respingimento dall'altra, incapaci di risolvere una questione che l'Europa si troverà ad affrontare per decenni». Curi ha quindi sottolineato come, per circa un millennio, alla figura dello straniero fosse legato il termine Xenia, insieme di precetti che regolavano l'ospitalità. «Si dava riparo allo straniero qualunque fosse la sua situazione, una forma mentis che nel corso dei secoli si è andata perdendo. In passato si tenevano distinte l'ospitalità, incondizionata, dall'accoglienza, determinata da contesti precisi, mentre ora questa differenza si è affievolita fino al desolante panorama delle attuali politiche rivolte agli stranieri».
La serata si è quindi conclusa con una veemente risposta, letta da Francesca Nodari a nome della Fondazione Filosofi lungo l'Oglio e dell'intero comitato scientifico, al post in cui il consigliere regionale della Lega Federica Epis ha tacciato la Fondazione di parzialità politica. «Noi ribadiamo di essere estranei alle logiche partitiche e ci dichiariamo orgogliosi di divulgare la cultura tra il grande pubblico presentando nomi di grande prestigio», ha concluso.
CONSIGLERE REGIONALE EPIS ATTACCA LA FONDAZIONE CULTURALE
Nel dizionario, la definizione di straniero è «appartenente a un altro Paese», ma anche «estraneo». Ci si può sentire «stranieri in patria» e per lo scrittore Carofiglio è il passato a essere una «terra straniera» nel titolo di un suo celebre romanzo. Eppure, oggi, la parola straniero si associa inevitabilmente a profugo, rifugiato, «clandestino». «Ridicoli questi radical chic i Filosofi lungo l'Oglio, già candidati a sostegno del Pd alle scorse elezioni regionali, ora si schierano apertamente contro il ministro Salvini. Questa non è filosofia bensì politica e non si meritano la fiducia che fino a oggi la Regione ha garantito», ha scritto il consigliere Federica Epis in riferimento alla scelta di premiare il libro di Curi intitolato, appunto, «Straniero», vedendo in questo un'aperta contestazione alle politiche della Lega. «Attacco strumentale e pretestuoso verso un Festival che svolge un importante compito di divulgazione culturale con nomi di grande prestigio a livello nazionale e internazionale», ha risposto la fondazione.