Giovedì sera Francesca Nodari, nella suggestiva ed elegante cornice di villa Suardi (un vero gioiello), ha tenuto la lectio magistralis: Alla ricerca del maestro perduto, titolo dalla suggestiva eco proustiana. Introdotta da Nicola Arrigoni del quotidiano «La Provincia», Francesca Nodari ha riflettuto sul rapporto che lega maestro e allievo, inserendo la propria riflessione nella scia del pensiero filosofico di Emmanuel Levinas, uno degli allievi di Heidegger, e di Bernard Casper.
Nodari ha messo in evidenza come il rapporto fra maestro e discepolo si compia nell'hortus conclusus del vocativo, nello spazio della preghiera, della richiesta d'ascolto e della fiducia. Il maestro è colui che indica la via, che ti lascia andare, ma non ti abbandona, la parola del maestro è parola parlante e non parlata, è ascolto e propensione ad essere ostaggio dell'altro.
Nella relazione della direttrice artistica del festival secondo solo al Festival Filosofia di Modena si è avvertita la passione, la responsabilità di un incontro proiettato nel coinvolgimento della folta platea, nella volontà di far emergere l'urgenza dell'educazione come relazione attiva e non passiva trasmissione di nozioni. Il viaggio lungo l'Oglio prosegue lunedì a Barbariga con Anna Foa e l'incontro dal tema: Condividere le memorie familiari, il giorno successivo Giuseppina De Simone a Cologne parlerà di Condividere e conpatire, mentre Marc Augè a Calvisano parlerà di Condividere la condizione umana, il 4 luglio. Il 5 luglio Marco Vannini sarà a Orzivecchi. Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso libero.