“Ci siamo fatti promotori di questo evento per cercare di dare una risposta a quanta disuguaglianza possiamo accettare in un mondo in cui all’interno della stessa classe sociale convivono individui e famiglie profondamente diverse per reddito, condizioni, prospettive di vita – ha dichiarato il sindaco Angelo Stucchi – Non solo una riflessione nostra ma quella di un territorio più ampio, con l’ausilio di figure di primo piano e di ampie competenze per trovare o fare emergere soluzioni più efficaci contro la disuguaglianza”.
Molti e autorevoli i relatori: l’antropologo Marc Augé, Enzo Bianchi, la psicologa Maria Rita Parsi, il magistrato Fabio Roia, la sociologa Chiara Saraceno e il Cardinale Francesco Coccopalmerio, che tratteranno il tema “disuguaglianze” declinato nelle sue molteplici accezioni, a partire dal confronto, dall’incontro e dal dialogo – nella sua accezione più alta- con chi è vittima di soprusi o è caduto nelle trappole dello sfruttamento.
“Un disagio dai mille volti che spesso incontra indifferenza, freddezza, emarginazione nel quotidiano tumulto delle nostre vite di corsa – spiega Francesca Nodari, filosofa e direttrice del festival – Spezzare il circolo vizioso dell’iperindividualismo e di un soggetto egocentrato è possibile se si dà corso a nuove pratiche di vita, così come a offerte culturali che mettono al centro chi è sempre stato ai margini e da lì, da quell’esperienza di vita, partire, se così si può dire, per riflettere, grazie all’intervento dei maggiori pensatori contemporanei”.
Sarà proprio il cardinale Francesco Coccopalmerio, Presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, a concludere la manifestazione con le sue “Riflessioni sul Diritto. Ontologia delle periferie esistenziali di Papa Francesco” e, come lo stesso pontefice sottolineava nel suo messaggio per la I Giornata Mondiale dei poveri il 13 giugno 2017 “se desideriamo davvero offrire il nostro contributo per il cambiamento della storia, generando vero sviluppo, è necessario che ascoltiamo il grido dei poveri e ci impegniamo a sollevarli dalla loro condizione di emarginazione. (…) Conosciamo la grande difficoltà che emerge nel mondo contemporaneo di poter identificare in maniera chiara la povertà. Eppure, essa ci interpella ogni giorno con i suoi mille volti segnati dal dolore, dall’emarginazione, dal sopruso, dalla violenza, dalle torture e dalla prigione, dalla guerra, dalla privazione della libertà e della dignità, dall’esilio e dalla miseria, dalla migrazione forzata. La povertà ha il volto di donne, uomini, bambini sfruttati per vili interessi, calpestati dalle logiche perverse del potere e del denaro’.