Titolo della riflessione, «Vietato non toccare: l’abitare timido». Vale a dire, è obbligatorio toccare, almeno per il rimorso, la ricompensa a una distruzione imposta fino a pochi anni fa, non sempre per carità, da un’architettura, ma sarebbe più giusto dire, da una committenza d’accordo con la tecnica e la politica al fine di allargare, aggiungere, imporre per capriccio e arroganza dei modelli fuori contesto e spesso fuori da ogni senso di riferimento verso il passato e verso il futuro. Al fine di arricchirsi. Perciò, toccare e bene prima di sbagliare e male.
Per la Fondazione Civiltà Bresciana, Gabriele Archetti rilancia il patto con il territorio, si inchina ai filosofi lungo l'Oglio di Francesca Nodari, saluta il fiume che dovrebbe scorrere se ci fosse acqua, e due chilometri sotto, critica l’architettura degli sconvolgimenti e gli piace osservare la bella semplicità, ricca di un’abbronzatura perfetta, del vicesindaco Sara Oliari, ammirata dal suo sindaco Bonetti tra il pubblico e la riflessione, sempre raffinata, della prof. Nodari. Lei saluta il suo popolo, tantissimi sotto una luna piena che impone da stanotte, ci spiega il collega Gian Mario Andrico, la primissima perdita lentissima della luce estiva. Dunque, ragiona Marco Ermentini con l’aiuto di proiezioni spiritose, siamo in tempo a sottrarre, a riaccarezzare invece che combattere i nostri beni murari. Togliere, com’è del timido, sottrarre com’è dell’umile e sapiente, architettare per il vivere umano non per il gusto di una supremazia modista e costosa.
Togliere, sottrarre, continua il prof. Ermentini, nella squadra di Renzo Piano per il progetto di ridefinire la terra armonica del vivere, esclude l’aria da obitorio, l’algidità, la neutralità dei luoghi di negozi e abitazioni e accoglie la persona nella casa, almeno moralmente tepida, che le appartiene. Obbligo di toccare per rinsavire, per riallearsi con le proprie cose, per essere timidi e buoni come il coniglio, e non sfondanti come il rinoceronte. Infine Ermentini, con l’ironia che appartiene a chi desidera rivedere, mette in campo l'ironia e la creatività e affida a video questa ormai non giovane sua ricetta: prendete della «Timidina» e diventerete saggi, a buon mercato, valorosi professionalmente a servizio della persona e della comunità. Timidina, anche per i timidi, a stabilità della virtù, una compressa al mese. Nessuno oggi andrà in farmacia a esigere della Timidina. Il timore del rifiuto della Timidina è passato subito tra le centinaia di persone, obbligate a toccare, a riscoprire la timidezza del rispetto. Basta questa distribuzione. Alla fine, in cielo, sui tetti del palazzo Fenaroli, la luna si è gonfiata, sotto cura di cortisone. Qualche amico ha alluso a una luna tronfia, bisognosa subito di 10 compresse di Timidina. Guai a prendere per i fondelli la luna piena. Prendiamo le distanze. Oggi alle 21,15 all’Azienda Le Vittorie, via Vittorie 11 a Villachiara (in caso di maltempo all’Auditorium Aldo Moro, via Arnaldo da Brescia 17 ad Orzinuovi), convegno sugli «Intoccabili», i mafiosi, e su quegli uomini coraggiosi che intendono toccarla per vincerla, la mafia, sempre e per sempre. Tonino Zana coordinerà la relazione del magistrato Giuseppe Greco, e gli interventi del Prefetto di Brescia, Annunziato Vardé, di Gianantonio Girelli presidente Commissione Antimafia Lombardia, Ettore Prandini, presidente Coldiretti Brescia-Lombardia, Luigi Gaetti vicepresidente nazionale Commissione antimafia.