Lungo l'Oglio, boom di pubblico Ventunmila presenze agli incontri con Augé, Nancy, Bodei e gli altri «L'edizione 2017 indaga il tatto ossia il ponte tra noi e la realtà»
Confermarsi sarebbe già stato un successo. Eppure il festival «Filosofi lungo l'Oglio», fedele fino in fondo a quella parabola ascendente di riscontri popolari lusinghieri intrapresa oltre dieci anni fa, anche quest'anno ha chiuso col botto, mandando in archivio un'undicesima edizione da incorniciare. I numeri comunicati dagli organizzatori (l'omonima fondazione, con la direzione scientifica firmata Francesca Nodari) parlano chiaro: 21mila presenze nei 22 incontri che si sono succeduti lungo un viaggio culturale scandito nel segno della «gratuità». Leitmotiv di quest'anno, che ha illuminato con pensieri e parole le notti d'estate nelle località rivierasche, dalla Bassa alla Franciacorta passando per la città, concedendosi pure alcune tappe in terra cremonese.
IN ATTESA di scoprire le prossime evoluzioni di una rassegna in costante movimento, c'è tutto il tempo per riavvolgere il nastro di qualche settimana e tracciare un bilancio decisamente positivo. «Siamo molto stanchi ma anche molto contenti per questo risultato straordinario» osserva la stessa Nodari. «Che acquista ulteriore valore se si pensa all'aumento delle proposte culturali nel periodo estivo e alla concomitanza di eventi come gli Europei di calcio o "The Floating Piers". Il pubblico ha dato una grande risposta, riempiendo i luoghi del festival: gli incontri si sono rivelati un prezioso momento di confronto e mai come in questa edizione hanno visto proprio il pubblico sempre più protagonista attivo, propositivo nell'interazione con gli ospiti, a riconferma di quanto la gente abbia fame di conoscenza e voglia di crescere. Di quanto la cultura rappresenti un nutrimento per lo spirito». Merito anche e soprattutto di un cartellone che ogni anno schiera i più grandi esponenti del pensiero contemporaneo, impegnati in lectio magistralis di grande suggestione. L'ultima edizione non ha fatto eccezione. Anzi: durante la rassegna si sono alternati 22 ospiti italiani e stranieri tra filosofi, sociologi, antropologi, economisti, professori, stimolando la riflessione e il dibattito sul tema della «gratuità». Declinato e analizzato nei suoi molteplici aspetti: sociologico, politico, fenomenologico, ermeneutico-esistenziale, morale, estetico, antropologico e teologico. «Dalla Francia sono tornati il filosofo Jean-Luc Nancy, il più grande pensatore sul tatto di tutti i tempi e l'antropologo Marc Augé, esploratore dei "nonluoghi" ricorda Nodari -. Dalla Spagna è arrivato il filosofo Carlos Diaz, uno dei maggiori studiosi del personalismo, quindi i grandi pensatori italiani: da Massimo Cacciari a Michela Marzano, da Armando Savignano a Remo Bodei, passando per Salvatore Natoli, Marco Vannini, Umberto Curi, giusto per citarne alcuni. E ancora il Priore della Comunità monastica di Bose Enzo Bianchi, la sociologa Chiara Saraceno, il criminologo Alessandro Meluzzi, il magistrato e giudice anti mafia Gian Carlo Caselli, l'economista Stefano Zamagni, il cardinale Francesco Coccopalmerio...tante letture diverse, per un unico denominatore comune: l'altissimo livello dei relatori, non solo dal punto di vista professionale ma anche sotto l'aspetto umano». La Nodari quest'anno è intervenuta per la prima volta anche come relatrice, durante l'appuntamento del 28 giugno a Barbariga. «E stata una grande emozione, una serata memorabile». Come lo sono state quelle a Brescia, Corzano, Erbusco, Flero, Orzinuovi, Orzivecchi, Rovato, Palazzolo, Sonino, Villachiara, Chiari, Castel Mella, Lograto, Cologne, Roccafranca, Maclodio, Paratico, «luoghi speciali, che sono l'anima del festival», insiginito con la prestigiosa medaglia del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nonché unica rassegna in ambito filosofico ad aver ricevuto il marchio europeo «Effe Label 2015-2016» .
Tra gli highlihts a corollario di questa undicesima edizione, impossibile non citare il Premio internazionale di filosofia «Filosofi lungo l'Oglio. Un libro per il presente» , andato ad Armando Savignano per il libro «Storia della filosofia spagnola del XX secolo» (Morcelliana, Brescia 2015), «opera come ha sottolineato la giuria critica presieduta da Carlos Diaz che racchiude il senso profondo della sua più che trentennale indagine e ricerca: far conoscere l'importanza del pensiero spagnolo che, accanto ai suoi grandi interpreti - Unamuno, Ortega, Zubiri, di cui è stato allievo, e Zambrano – è ricco di pensatori con i quali, specialmente nell'odierna complessità della nostra società planetaria, non è possibile non misurarsi».
IL CONTO alla rovescia in vista della dodicesima edizione è già ufficialmente innescato:
nel 2017 le riflessioni dei Filosofi graviteranno attorno alla parola chiave scelta all'unanimità dal Comitato scientifico della Fondazione: «Toccare». «Da principe di uno dei cinque sensi conclude Nodari a gesto automatico che fa da ponte tra noi e la realtà e che forse, senza che ce ne rendiamo conto, è essenziale nel nostro abitare quotidianamente
il mondo».