La manifestazione promossa dalla Fondazione Filosofi lungo l’Oglio presieduta da Francesca Nodari si svolge in estate in numerosi comuni compresi tra le provincie di Brescia, Bergamo e Cremona. Ogni anno viene scelto un tema attorno al quale chiamare a discutere le figure più eminenti del pensiero contemporaneo, e di anno in anno aumentano le lezioni magistrali e il seguito di un pubblico sensibile e attento. L’unicità del Festival risiede nell’originalità del suo format: in un arco di tempo che supera i 40 giorni e che sembra fare proprio il tempo lento della provincia - tempo prezioso in cui ascoltare, confrontarsi e anche lasciare spazio all'antica ruminatio - tra piazze, castelli, dimore signorili, cascine, sinagoghe, chiese, auditorium, teatri è il pensiero stesso a farsi nomade, seguendo idealmente il percorso del fiume Oglio. Attorno a illustri studiosi fanno cerchio uomini e donne di buona volontà, che dimostrano come la “fame” di contenuti si esprima in un bisogno di incontro e di riflessione che connota la nostra stessa umanità e non si accontenta di proposte asettiche e seriali. Marc Augé, Bernhard Casper, Remo Bodei, Edoardo Boncinelli, Paolo De Benedetti, Roberta De Monticelli, Massimo Cacciari, Enzo Bianchi, Massimo Donà, Maria Rita Parsi, Armando Savignano, Chiara Saraceno, Francesca Rigotti, Sergio Givone, Giuseppe Laras, Amos Luzzatto, Michela Marzano, Jean-Luc Nancy, Salvatore Natoli, il cardinale Francesco Coccopalmerio sono solo alcuni del lungo elenco di ospiti che hanno portato il loro contributo.
Insignito a Parigi dell’Effe Label - progetto promosso dalla Commissione Europea e realizzato da EFA Associazione dei Festival Europei, per la prima volta raggruppati sotto un unico brand e riportati in una guida e in sito web ad hoc - il Festival è tra le 70 manifestazioni italiane che hanno ricevuto questo marchio, unico festival bresciano selezionato, e tra i pochi lombardi. Il prestigioso riconoscimento francese assume oggi una valenza ancora più forte e significativa, perché “mai come oggi l'Europa ha bisogno di mettere in circolo la creatività facendo della cultura uno degli strumenti indispensabili per uscire da una crisi che genera paure, disorientamento e fragilità” afferma il presidente della Fondazione Filosofi lungo l’Oglio Francesca Nodari.
Anche per il 2016, l’impegno sarà quello di portare al Festival un carnet di ospiti illustri, e sarà Domenico de Masi ad aprire il 5 giugno la serie di conferenze, che ruoteranno attorno al tema della Gratuità.
Non meno importante è la sezione invernale del Festival, che vuol rimarcare la necessità del Fare memoria per la coscienza collettiva, per le nuove generazioni, per le inevitabili sfide che pone l’ingresso nell’era della post memoria, quella in cui i testimoni oculari dell’orrore se ne stanno andando uno ad uno, lasciandoci un imperativo che suona quasi come una preghiera: “Non dimenticate”. Un monito che diviene per tutti noi - ora più che mai - un imperativo categorico. Questa quinta edizione vuole mettere al centro dell’attenzione il ruolo giocato dalle donne, un ruolo troppo spesso trascurato, sottovalutato.
E tutti al femminile saranno dunque i temi e le presenze di Donne e Shoah: Elena Ottolenghi e Paola Vita Finzi, rispettivamente classe 1929 e 1932, la scrittrice Paola Fargion e Anna Foa, una delle maggiori storiche contemporanee; tutte saranno chiamate a portare la loro testimonianza, i loro ricordi, il loro pensiero. Come per il Festival estivo, anche la rassegna invernale si sviluppa in un circuito itinerante che vedrà coinvolti i comuni di Orzinuovi, Chiari, Rovato e Flero in una serie di incontri articolati a partire dal 3 febbraio (il calendario è in via di definizione), per chiudersi il 6 marzo con la celebrazione della Giornata dei Giusti, nel Giardino dei Giusti di Orzinuovi situato nel Parco Alcide De Gasperi, ex parco delle Rimembranze.
www.filosofilungologlio.it
Sonia Mangoni
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IL FESTIVAL FILOSOFI LUNGO L’OGLIO e FARE MEMORIA
Schede
Festival Filosofi lungo l'Oglio
Il Festival Filosofi lungo l'Oglio è una manifestazione promossa dalla Fondazione Filosofi lungo l’Oglio che si svolge, dal 2006, in numerosi Comuni compresi tra le Provincie di Brescia, Bergamo e Cremona, nei mesi di giugno e luglio. Ogni anno viene scelto un tema attorno al quale chiamare a discutere le figure più eminenti del pensiero contemporaneo. Di edizione in edizione si è assistito ad un incremento delle lezioni magistrali offerte ad un pubblico sensibile e in costante aumento. La specificità che caratterizza questo Festival risiede nella peculiarità del suo format: in un arco di tempo che supera i 40 giorni, e che sembra fare proprio il tempo lento della provincia, è il pensiero stesso a farsi nomade seguendo, idealmente, il percorso del Fiume Oglio tra piazze, castelli, dimore signorili, cascine, sinagoghe, chiese, auditorium, teatri. Il Festival, che negli ultimi anni si è pregiato dell'Alto Patronato del Presidente della Repubblica, si avvale di un Comitato scientifico così costituito: Ilario Bertoletti, Bernhard Casper, Piero Coda, Amos Luzzatto, Aldo Magris, David Meghnagi, Salvatore Natoli, Maria Rita Parsi, Armando Savignano e Francesca Nodari, che è il direttore scientifico del Festival.
A partire dalla settima edizione, il Festival ha inoltre registrato un’importante novità: l'istituzione del Premio Internazionale di Filosofia/Filosofi lungo l'Oglio. Un libro per il presente con una giuria composta da Carlos Diaz (presidente), Maria Rita Parsi (vice presidente), Ilario Bertoletti, Amos Luzzatto, Aldo Magris, Salvatore Natoli, Massimo Donà, Francesco Miano e Francesca Nodari.
Fare memoria
La Fondazione Filosofi lungo l’Oglio ha inserito nelle sue attività annuali una sezione invernale dedicata alla Shoah, denominata Fare memoria. Come è elemento costitutivo del Festival estivo, la rassegna è fedele al binomio luogo-pensiero e al format di un circuito itinerante e, dunque, di una cultura radicata sul territorio. Con questo ciclo la Fondazione Filosofi lungo l’Oglio intende confermare il fatto di rimarcare l’ineludibilità del fare memoria per la coscienza collettiva, per le nuove generazioni, per le inevitabili sfide che pone l’ingresso nell’era della post memoria, quella in cui i testimoni oculari dell’orrore se ne stanno andando, ad uno ad uno, lasciandoci un imperativo, che suona quasi come una preghiera: «Non dimenticate». Un monito questo che diviene per tutti noi un imperativo categorico improcrastinabile e che trova tutta la sua forza e la sua sorprendente attualità nella seconda formulazione che ne diede Kant: «Agisci in modo da trattare l’umanità, tanto nella tua persona come nella persona di ogni altro, sempre anche come un fine e mai unicamente come un mezzo». E la consapevolezza che l’uomo, come scrisse il filosofo di Königsberg, sia «un legno storto» non può non pungolare le nostre coscienze e farci sentire, in certo senso, obbligati a fare concretamente qualcosa per impedire che ciò che avvenuto possa accadere ancora, tanto più in una temperie culturale come la nostra ove lo straniero non cessa di essere stigmatizzato, le minoranze pagano la loro diversità con il sangue, mentre i venti minacciosi del negazionismo tentano di spingere nell’oblio la memoria della brutalità di cui può macchiarsi l’uomo nella tracotanza del suo egoismo e della sua diuturna volontà di potere.
Donne e Shoah - 2016, V edizione
Le edizioni precedenti:
Tra vecchio e nuovo antisemitismo - 2015, IV edizione
Tra volti e luoghi - 2014, III edizione
Perché? - 2013, II edizione
Che cosa è stato? - 2012, I edizione
Francesca Nodari
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Si è laureata in Filosofia all’Università degli studi di Parma e specializzata in Filosofia e linguaggi della modernità nell’Ateneo di Trento. Ha conseguito, sotto la guida del Prof. Bernhard Casper (Università di Friburgo), il Dottorato di ricerca in Filosofia presso l’Università degli Studi di Trieste. Ha conseguito l’abilitazione nazionale di seconda fascia nel settore di Filosofia morale nel novembre 2014. È Direttore scientifico del Festival Filosofi lungo l’Oglio e di Fare memoria. È membro del Comitato scientifico dell’Amicizia ebraico-cristiana “Carlo Maria Martini” di Milano. È autrice di pubblicazioni e articoli in varie sedi, collabora con riviste (Humanitas, Studium, Nuova Secondaria) e testate giornalistiche. Tra i suoi libri: Il male radicale tra Kant e Levinas (Giuntina, Firenze 2008), Il pensiero incarnato in Emmanuel Levinas (Morcelliana, Brescia 2011), Piovani interprete di Pascal (Massetti Rodella Editori, Roccafranca 2012), Storia di Dolores. Lettera al padre che non ho mai avuto (Pagine Editore, Roma 2013), Il bisogno dell’Altro e la fecondità del Maestro. Una questione morale (Giuntina, Firenze 2013). Ha curato i libri-intervista a S. Natoli: La mia filosofia. Forme del mondo e saggezza del vivere (ETS, Pisa 2007); ad A. Luzzatto: A proposito di laicità. Dal punto di vista ebraico (Effatà Editrice, Cantalupa [To] 2008) e a S. Givone, Il bene di vivere (Morcelliana, Brescia 2011). Presso Massetti Rodella Editori dirige le Collane: Filosofi lungo l’Oglio, Granelli, Fare Memoria e ha recentemente pubblicato Quale pane? (luglio 2015). Sua è l’introduzione e la cura di B. Casper, Evento della pittura ed esistenza umana vissuta. Su due opere di Vincenzo Civerchio a Travagliato, tr. it. di L. Bonvicini, Morcelliana, Brescia 2014.