Mentre fervono i preparativi per la cerimonia di proclamazione del vincitore della III edizione del Premio Internazionale di Filosofia/filosofi lungo l’Oglio. Un libro per il presente – vincitore individuato quest’anno nella grande figura del teologo e biblista Paolo De Benedetti, con il volume: Ciò che tarda avverrà, Edizioni Qiqajon, Magnano (Bi) 1992 – l’appuntamento è per domani, domenica 6 luglio, alle ore 18, presso la Sala Franciacorta dell’Hotel Iseolago, in via Colombera 2/C a Iseo (Bs) – il Festival si prepara a vivere una tre giorni no stop. Lunedì 7 luglio, alle ore 21.15, nell’aia dell’Azienda Le Vittorie a Villachiara (Bs), c’è grande attesa per l’intervento di Adriano Fabris – professore ordinario di Filosofia morale all’Università di Pisa dove insegna anche Filosofia delle religioni ed Etica della comunicazione nonché Presidente della Giuria del Premio Internazionale di Filosofia/filosofi lungo l’Oglio. Un libro per il presente – che terrà una lectio magistralis dal titolo: La fiducia non si ha, ma si dà. Modererà l’incontro Tonino Zana, inviato speciale de «Il Giornale di Brescia». Su I limiti della fiducia. Politica, ragion di Stato e morale rifletterà, martedì 8 luglio, direttamente nella Chiesa SS. Faustino e Giovita, in via S. Faustino a Brescia, sempre a partire dalle 21.15, un altro big del pensiero contemporaneo, Remo Bodei – professore di Filosofia presso la University of California (Los Angeles) e tra i massimi esperti delle filosofie dell’idealismo classico tedesco e dell’età romantica. «Si tratta senza dubbio di due esponenti di alta caratura del nostro presente. Ciò che ci pare particolarmente significativo – ha dichiarato il Direttore scientifico, Francesca Nodari – consiste nel fatto che entrambi, naturalmente a partire dalla peculiarità del loro punto di vista e dalla propria prospettiva di pensiero, mettano in evidenza nelle loro opere quel senso di disincanto, disorientamento, incertezza – diciamo pure di sfiducia – che attraversa la società contemporanea. Se per un verso Adriano Fabris, rifacendosi al suo TeorEtica (Morcelliana, Brescia 2010) – volume nel quale intende far emergere il reciproco implicarsi tra pensiero e azione, che impone una loro ridefinizione, in vista di una sinergia ove la motivazione o il coinvolgimento siano colti nella loro intrinseca strutturalità – sostiene che “‘Nichilismo’, nel contesto contemporaneo, vuol dire non tanto, o non più, l’affermazione che ‘Dio è morto’, quanto l’indifferenza nei confronti di questa stessa questione. Anzi: l’indifferenza di fronte a tutte le questioni che possono riguardare scelte fondamentali per la nostra vita. “Tutto è nulla”: ecco l’assunto estremo che può riassumere una tale mentalità.
Ebbene, vivere nell’età del nichilismo, inteso come età dell’indifferenza, significa ritenere che non ha più senso porsi la domanda sul senso. Significa sperimentare fino in fondo l’isolamento, l’esasperazione del dettaglio, la perdita delle relazioni che contraddistingue il nostro agire e il nostro pensare nel mondo contemporaneo. Rispetto a ciò la TeorEtica, programmaticamente intesa come etica della relazione, vuole costituire uno scenario alternativo. Vuole cioè mostrare che ogni nostro agire è essere in relazione e mettere in opera relazioni”. Remo Bodei, dall’altro lato, nel suo Generazioni (Laterza, Roma-Bari 2014) sottolinea come: “Le prestazioni del welfare state stanno diminuendo in modo drastico, tanto che un secolo e mezzo di conquiste operaie, sindacali e civili rischia di ridursi, almeno in parte, a un ricordo. La crisi finanziaria ha, inoltre, messo in rilievo il fatto che non è più lecito concedere ai desideri, specie a quelli acquisitivi, l’ampia libertà di cui hanno goduto nel periodo d’oro del consumismo. Si torna così, con crescente favore, a guardare indietro nel tempo: in campo filosofico fino ai precetti dell’etica stoica, secondo la quale, se si vuole essere ricchi, bisogna essere poveri di desideri. […] L’incertezza del futuro spinge quindi, oggi, per un verso a mettere la sordina ai desideri di maggiore godimento di beni e servizi e, per l’altro a far riscoprire valori immateriali di felicità (convivialità, amicizia, cultura, sport) non misurabili, come si dice, mediante il PIL, bensì mediante il FIL, ossia la “Felicità Interna Lorda”».
CHI È ADRIANO FABRIS
Allievo di Vittorio Sainati e di Hans-Georg Gadamer, Fabris è professore ordinario di Filosofia morale all’Università di Pisa dove insegna anche Filosofia delle religioni ed Etica della comunicazione. È direttore del Master di II livello in Comunicazione Pubblica e Politica online e del Centro di ricerche e di servizi sulla comunicazione del Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere (CICo) . A Lugano, Fabris insegna Etica applicata alla Facoltà teologica dove dirige l’Istituto di Dialogo Interreligioso. Ha svolto attività d’insegnamento all’estero nelle seguenti Università: Frankfurt a. M., Münster, Madrid (Università Autonoma), Lisbona (Università Nuova), Parigi IV (Sorbona), Valparaiso (Cile), Neuquén (Argentina). È inoltre membro del consiglio direttivo dell’Associazione Amici di Eranos (che organizza annualmente dal 1933 ad Ascona, Svizzera, i Colloqui Internazionali di Eranos) ed è responsabile della partnership fra l’Università di Pisa e la Northwestern University (USA). Adriano Fabris dirige la rivista «Teoria», è membro della direzione delle riviste «Filosofia e Teologia» (Napoli) e «Arco di Giano» (Milano) e membro del comitato scientifico delle riviste: «Archivio di Filosofia» (Roma), «Hermeneutica» (Urbino), «Annuario filosofico» (Torino), «La Cultura» (Roma), «Anthropos» (Portogruaro), «Humanitas» (Brescia), «Phainomena» (Lubiana, Slovenia), «Ethics and Politics» (Trieste), «Dois Pontos» (Curitiba, Paranà, Brasile). Fabris è membro del Comitato scientifico del Festival Filosofi lungo l’Oglio e Presidente del Premio Internazionale di Filosofia/Filosofi lungo l’Oglio. Un libro per il presente. Dirige le collane «Parva Philosophica» e «Comunicazione e oltre» presso le Edizioni ETS di Pisa. Tra le sue pubblicazioni recenti: Filosofia, storia, temporalità. Heidegger e i problemi fondamentali della fenomenologia, ETS, Pisa 1988; Introduzione alla filosofia della religione, Laterza, Roma-Bari 1996, 2002; Tre domande su Dio. Un “game book” filosofico, Laterza, Roma-Bari 1998; “Essere e Tempo” di Heidegger. Introduzione alla lettura, Carocci, Roma 2000; I paradossi dell’amore fra grecità, ebraismo e cristianesimo, Morcelliana, Brescia 2000; Paradossi del senso. Questioni di filosofia,Morcelliana, Brescia 2002; Etica della comunicazione interculturale, Eupress, Lugano 2004; Teologia e Filosofia, Brescia, Morcelliana 2004; Etica della comunicazione, Carocci, Roma 2006; Senso e indifferenza. Un clusterbook di filosofia, ETS, Pisa 2007, Heidegger (con A. Cimino), Carocci, Roma 2009; Filosofia del peccato originale, AlboVersorio, Milano 2009; TeorEtica. Filosofia della relazione, Morcelliana, Brescia 2010; Il corpo umano e le macchine: interazione e/o integrazione?, in Corpo, a cura di F. Nodari, Massetti Rodella, Roccafranca 2010, pp. 139-164; Comunicazione, (con G. Manetti), Editrice La Scuola, Brescia 2011; La felicità dell’invecchiare (vietato agli under 20!), in Felicità, a cura di F. Nodari, Massetti Rodella, Roccafranca 2011, pp. 253-268; La scelta del dialogo. Breviario filosofico per comunicare meglio, EMP, Padova 2011; Laudatio del Prof. Dr. Dr. H. C., Bernhard Casper. Vincitore della Prima Edizione del Premio internazionale di Filosofia/Filosofi lungo l’Oglio. Un libro per il presente, in Dignità, a cura di F. Nodari, Massetti Rodella, Roccafranca 2012, pp. 281-288; Filosofia delle religioni, Carocci, Roma 2012; Etica delle nuove tecnologie, Editrice La Scuola, Brescia 2012; «La questione della cosa» di Martin Heidegger, Consorzio Festivalfilosofia, Modena 2013; Etica della comunicazione, Carocci, Roma 2014.
«E li uomini hanno meno rispetto a offendere uno che si facci amare, che uno che si facci temere: perché lo amore è tenuto da un vinculo di obbligo, il quale, per essere gl’uomini tristi, da ogni occasione di propria utilità è rotto; il timore è tenuto da una paura di pena che non ti abbandona mai».
N. Machiavelli,Il Principe
CHI È REMO BODEI
Remo Bodei, già ordinario di Storia della filosofia alla Scuola Normale Superiore e all’Università degli Studi di Pisa, è professore di Filosofia presso la University of California (Los Angeles). Tra i mas¬simi esperti delle filosofie dell’idealismo classico tedesco e dell’età romantica, si è occupato di que¬stioni estetiche, di pensiero utopico e di forme della temporalità nel mondo moderno. In una serie di lavori ha inoltre indagato il costituirsi delle filosofie e delle esperienze della sogget¬tività tra mondo moderno e contemporaneo, pervenendo a una riflessione critica sulle forme dell’iden¬tità individuale e collettiva. Attualmente i suoi studi si concentrano intorno al discorso delle passioni, della storia e delle forme della memoria. Nel 1992 ha vinto il Premio Nazionale Letterario Pisa Sezione Saggistica. Nel 2001 gli è stata confe¬rita la prestigiosa benemerenza di Grand’Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana. I suoi libri, che hanno ottenuto un ampio successo di pubblico e sono divenuti dei classici, sono tradotti in molte lingue. Tra le numerose pubblicazioni ricordiamo: Multiversum. Tempo e storia in Ernst Bloch, Bibliopolis, Napoli 1979 (seconda edizione ampliata, 1983); Scomposizioni. Forme dell’individuo moderno, Einaudi, Torino 1987; Ordo amoris. Conflitti terreni e felicità celeste, il Mulino, Bologna 1991; Geometria delle passioni. Paura, speranza, felicità: filosofia e uso politico, Feltrinelli, Milano 1991; Le forme del bello, il Mulino, Bologna 1995; Il noi diviso. Ethos e idee dell’Italia repubblicana, Einaudi, Torino 1998; Le logiche del delirio, Laterza, Roma-Bari 2000; Destini personali. L’età della colonizzazione delle coscienze, Feltrinelli, Milano 2002; Una scintilla di fuoco. Invito alla filosofia, Zanichelli, Bologna 2005;; La filosofia nel Novecento, Donzelli, Roma 2006; Se la storia ha un senso, Moretti & Vitali, Milano 2007; Paesaggi sublimi. Gli uomini davanti alla natura selvaggia, Bompiani, Milano 2008; La vita delle cose, Laterza, Roma-Bari; 2009; Ira. La passione furiosa. I 7 vizi capitali, il Mulino, Bologna 2011; Attese di felicità, a cura di F. Nodari, Massetti Rodella, Roccafranca 2011; Piramidi di tempo. Storie e teorie del «déjà vu», il Mulino, Bologna 2006, il Mulino, Bologna 2012; Il prezzo della dignità, in Dignità, a cura di F. Nodari, Massetti Rodella, Roccafranca 2012, pp. 237-249; La cognizione del dolore. La cura responsabile, ASMEPA Edizioni, Bologna 2012; Beati i miti, perché avranno in eredità la terra (con S. Givone) Lindau, Torino 2013; Immaginare altre vite. Realtà, progetti, desideri, Feltrinelli, Milano 2013; Oggetti e cose, Consorzio per il Festivalfilosofia, Modena 2013; La mente elegante (con F. Oneroso, G. Vitiello), Loffredo, Napoli 2013; Generazioni. Età della vita, età delle cose, Laterza, Roma-Bari 2014. Remo Bodei è Presidente del Comitato Scientifico del Consorzio per il Festivalfilosofia di Modena, Carpi e Sassuolo. Collabora con numerosi quotidiani e riviste.