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Giovedì, 13 Giugno 2013 23:22

A CHRÌSTOS YANNARÀS LA II EDIZIONE DEL PREMIO INTERNAZIONALE DI FILOSOFIA/ FILOSOFI LUNGO L’OGLIO

Christos Yannaras Christos Yannaras

Chrìstos Yannaràs – tra i maggiori e più originali pensatori ortodossi viventi – è il vincitore della seconda edizione del Premio Internazionale di Filosofia/Filosofi lungo l’Oglio. Un libro per il presente con il volume: ʼOntologίa tῆV scέshV, Ikaros, Atene 2004; Ontologia della relazione, Città Aperta, Troina (En) 2010.

Lo ha deciso, all’unanimità, la commissione giudicatrice, presieduta dal Prof. Adriano Fabris – ordinario di Filosofia morale all’Università di Pisa e composta dai Professori: Ilario Bertoletti – direttore editoriale Morcelliana e Scuola, Azzolino Chiappini – Magnifico Rettore della Facoltà di Teologia di Lugano, Amos Luzzatto – presidente emerito dell’UCEI, Aldo Magris dell’Università di Trieste, Salvatore Natoli dell’Università Milano-Bicocca, Francesca Nodari, direttore scientifico del Festival Filosofi lungo l’Oglio e Segretario del Premio, Maria Rita Parsi dell’Università e-Campus di Novedrate nonché membro del Comitato Onu per i Diritti del Fanciullo.

Come recita l’articolo 1 dello Statuto del Premio, la prestigiosa benemerenza – che consiste nel conferimento di una targa e nell’assegnazione di una somma pari a 2000 euro – è conferita «all’opera di uno studioso che abbia elaborato, attraverso il suo pensiero, idee capaci di fornire agili strumenti per abitare la nostra contemporaneità» ovvero che sia «in grado di segnare non soltanto la recente storia della filosofia e, più in generale, del pensiero, ma soprattutto la realtà effettuale in cui ogni uomo si trova a vivere nel qui e ora dei nostri giorni». Adriano Fabris, nel commentare l’indicazione del vincitore ha dichiarato: «Chrìstos Yannaràs è un esponente in senso alto del pensiero europeo. Questo per la sua formazione e per la sua attività, sempre di grandissimo livello, che spazia dalla Grecia alla Germania alla Francia. Ma è anche una voce che fa da ponte tra l'Europa e il suo "altro": in questo caso le varie forme di cristianesimo d'Oriente. E infine è una voce che viene dalla Grecia: uno Stato così essenziale per la formazione della cultura europea che non può essere lasciato a se stesso o addirittura escluso per semplici motivi economici. Per tutti questi motivi Yannaràs è stato scelto come vincitore del Premio Internazionale di Filosofia/Filosofi lungo l'Oglio. Un libro per il presente, edizione 2013».

Francesca Nodari, Segretario del Premio e direttore scientifico del Festival, nel rimarcare l’elevata caratura del Filosofo e lo spessore scientifico del volume con il quale l’autorevole studioso di aggiudica la II edizione del Premio ha aggiunto: «Yannaràs dialogando con alcune suggestioni di Lacan e non esitando di confrontarsi con le pretese riduzionistiche delle neuroscienze, riflette in questo testo sulla rilevanza originaria della relazione sia essa erotica o religiosa che si attua quando si dà l’incontro con l’Alterità dell’Altro per se stesso, “non semplicemente come un compagno di comunicazione, non come un grado di giurisdizione al quale l’io ricorre per trovare riconoscimento. La dinamica cognitiva della relazione – sostiene Yannaràs – è esperienza di rivelazione: l’Alterità dell’Altro è palpata come intimità unica”. Individuando nell’esperienza della bellezza, ancor più che nella relazione erotica, l’essere chiamati alla relazione – di cui il male non è che il rifiuto o l’anti-relazione – e la caduta “una differenza di distanza dal pleroma della vita-come-relazione”, il filosofo perviene, anche attraverso una suggestiva rilettura della fede cristiana, alla fondazione di un’ontologia della relazione ovvero di un modo di esistere indipendente dai determinismi naturali: relazione come essere. Di contro al male che è il senza bellezza, tutto nell’uomo si manifesta come forma del desiderio della vita-come-relazione che, scrive Yannaràs riprendendo Lacan, è “vita immortale, vita incomprimibile, vita che non ha bisogno di alcun organo, vita semplificata e indistruttibile”».

CHI È CHRÌSTOS YANNARÀS

Chrìstos Yannaràs nasce ad Atene il 10 aprile 1935. A diciotto anni, terminata la scuola superiore, entra nella Fraternità Teologica ortodossa Zoì (=Vita) che esercitava allora una grande influenza sulla società greca e aveva tra i suoi membri più prestigiosi Panayotis Trempelas, prolifico professore di dogmatica presso la Facoltà Teologica dell’Università di Atene. Dopo la scoperta del pensiero religioso russo per la mediazione di Dimitrios Koutroubis e un lungo travaglio interiore lascia la Fraternità nel 1964. Si dedica a studi filosofici e teologici in patria e all’estero (Bonn, Parigi), conseguendo il dottorato alla Facoltà di Lettere della Sorbona.

Tornato in Grecia, presenta alla Facoltà Teologica di Atene la sua tesi dottorale su La metafisica del corpo in San Giovanni Climaco, che è rifiutata specialmente per l’aspra polemica che egli conduce da anni nei confronti della teologia accademica; solo successivamente, nel 1970, ottiene il dottorato in teologia a Tessalonica con una dissertazione dal titolo Il contenuto ontologico della nozione teologica di persona, un titolo che non può non evocare Vladimir Lossky (1903-1958). Nel 1981, non senza incontrare resistenze politico-culturali, diventa professore di filosofia ad Atene presso quella che è ora la Università Panteion di Scienze Politiche e Sociali e vi insegna fino alla pensione. Per la vigoria del suo pensiero e la vivacità del suo linguaggio, per la sua intensissima attività pubblicistica e per il fatto di essere molto tradotto (in più di dieci lingue) Yannaràs è diventato uno dei teologi ortodossi più noti degli ultimi trent'anni del secolo XX e dell’inizio del XXI, ospite fisso in numerose conferenze e congressi, membro di importanti istituzioni. È stato insignito del dottorato honoris causa presso l’Università di Belgrado, il St. Vladimir’s Seminary di New York e l’Holy Cross School di Boston.

Ha pubblicato decine e decine di volumi di varia natura: saggi filosofici e teologici; testi di catechesi, di storia delle idee, di letteratura, di intervento politico e culturale nella vita greca e nel dibattito contemporaneo.
Tra le sue opere più note, tutte pubblicate ad Atene e più volte ristampate, si possono ricordare: La teologia dell'assenza e dell'ignoranza di Dio (1967); Onesti con l'Ortodossia. Saggi teologici neogreci (1968); La libertà dell'ethos. Saggi per una visione ortodossa dell'etica (1970); La metafisica del corpo. Studio su Giovanni Climaco (1971); La persona e l'eros. Saggio teologico di ontologia (1976); La libertà dell'ethos (1979); Abecedario della fede (1983); Retta ragione e pratica sociale (1984); Rifugio di idee. Testimonianza (1987); Heidegger e l'Areopagita. La teologia dell’assenza e dell'ignoranza di Dio (19872); Il reale e l'immaginario nell’economia politica (1989); Ortodossia ed Occidente nella Grecia moderna (1992); Meta-fisica meta-moderna (1994); Memorie personali (1995); La disumanità del diritto (1997); Il detto e l’indicibile. I limiti linguistici di realismo della metafisica (1999); L’ontologia della relazione (2004); Contro la religione (2006); L’enigma del male (2008); Sei pitture filosofiche (2011). Tra le traduzioni italiane ricordiamo: Ignoranza e conoscenza di Dio, Jaca Book, Milano 1973; La libertà dell’ethos. Alle radici della crisi morale in occidente, EDB, Bologna 1984; Variazioni sul Cantico dei Cantici, Cens-Interlogos, Cernusco S/N (MI) - Schio (VI) 1992; La fede dell'esperienza ecclesiale. Introduzione alla teologia ortodossa, Queriniana, Brescia 1993; Heidegger e Dionigi Areopagita: assenza e ignoranza di Dio, Città Nuova, Roma 1995; Verità e unità della Chiesa, Servitium-Interlogos, Sotto il Monte (BG)- Schio (VI) 1995; Ontologia della relazione, Città Aperta, Troina (En) 2010; Contro la religione, Qiqajon, Comunità di Bose, Magnano (Bi) 2012.

Le Video lezioni

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