Dopo la sospensione, per maltempo, della lectio magistralis di Amos Luzzatto – che è stata rinviata a giovedì primo marzo – continua il ciclo sulla Shoà, promosso e organizzato dall’Associazione culturale Filosofi lungo l’Oglio. Come vuole il format della rassegna, che si poggia sull’idea di un pensiero nomade e fattivamente itinerante, Fare memoria sbarca in terra cremonese. Giovedì 9 febbraio, a partire dalle ore 20.45, presso il Teatro Gonzaga, sito in via Castello a Ostiano, è atteso l’intervento di Massimo Giuliani.
Con un titolo che va dritto all’argomento e che richiama il testo da lui tradotto per Morcelliana del grande filosofo ebreo canadese Emile Fackenheim: Olocausto, Massimo Giuliani – docente di Studi ebraici e di Ermeneutica filosofica all’Università di Trento – affronterà la complessità che sottende la filosofia della storia sull’Olocausto, sostando, in particolare, tra la riflessione fackhneimiana, ove cambia la precomprensione filosofica nei confronti del male mettendo capo ad una riparazione del mondo dopo la Shoà e il pensiero di Tzvetan Todorov teso, per citare uno dei suoi saggi più conosciuti, tra Memoria del male e tentazione del bene. «Di incontro in incontro – ha dichiarato il direttore scientifico Francesca Nodari – ci si rende conto del moltiplicarsi degli interrogativi che scaturiscono da questa meditazione a più voci sulla Shoà e insieme della necessaria problematizzazione che ne segue e in cui ne va degli stessi concetti di memoria, di bene, di male. Una memoria – per richiamare rapidamente i primi tre incontri – che non può sottrarsi, nell’era dell’ultimo testimone, alla fatica di ricordare, di fare fino in fondo i conti con il passato e di provare disagio; una memoria, che non dimentica il ruolo dei giusti, mentre si consumava quell’orribile genocidio; e ancora, una memoria che non fa sconti a chi si è macchiato di complicità, di connivenze, di silenzi con il totalitarismo nazi-fascista e a chi si fa promotore di una pseudo-storiografia di stampo negazionista. Rav Laras, nella sua memorabile lezione-testimonianza, ci ha lasciato un imperativo: ricordare per ricostruire, perché non venga mai più messo in discussione il senso etico dell’esistenza».
CHI È MASSIMO GIULIANI
Massimo Giuliani è docente di Studi ebraici e di Ermeneutica filosofica all’Università di Trento e Visiting Associate Professor nel dipartimento di filosofia e studi religiosi della George Mason University (Usa). Ha conseguito il Ph.D. in pensiero ebraico presso la Hebrew University di Gerusalemme. È membro dei comitati scientifici della Fondazione Maimonide (Milano) e della Fondazione Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah (Ferrara).
Tra i suoi libri più recenti: Auschwitz nel il pensiero ebraico. Frammenti dalle “teologie dell’Olocausto”, Morcelliana, Brescia 1998; Cristianesimo e Shoah (Morcelliana 2000); ha curato con traduzione dall’ebraico, l’edizione di Mosè C. Luzzatto, Il sentiero dei giusti, San Paolo, Milano 2001; Il pensiero ebraico contemporaneo, Morcelliana, Brescia 2003; Le tende di Abramo, Il margine, Trento 2007; Eros in esilio. Letture teologico-politiche del «Cantico dei Cantici», Medusa, Milano 2008; Il giudaismo «conservative», Morcelliana, Brescia 2010. Ha curato: E. Fackenheim, Olocausto, Morcelliana, Brescia 2011. Sua è la prefazione a:F. Rosenzweig-M. Buber, Amicizia nella Parola. Carteggio, a cura di N. Bombaci, Morcelliana, Brescia 2011. Collabora regolarmente con «Avvenire», «Sefer» e «Humanitas».