Giovedì 15 luglio alla Summer Arena di Passirano (Bs) Antonio Gnoli parlerà di “Emma e Otello”.
Gnoli è giornalista de «la Repubblica» di cui è stato caporedattore delle pagine culturali e ancora oggi continua a collaborarvi come scrittore e autore degli Straparlando. Si laurea in Filosofia e parallelamente comincia a lavorare alla radio, tra cui Spazio Tre, dove conosce persone del mondo della cultura e del giornalismo. La sua carriera inizia al «Manifesto», per cui pubblica in Italia una delle sue prime interviste con il filosofo Hans Georg Gadamer. È un grande esperto della filosofia tedesca del Novecento, in particolar modo si è occupato di Rilke, Chatwin, Heidegger, Junger, Kojève e dei grandi archetipi politici della cultura occidentale, indagando il rapporto con l’etica, i confini dell’esercizio dell’autorità, l’errore e la responsabilità personale. Tra i suoi testi e saggi più recenti, ricordiamo: Passo d’uomo (con Francesco de Gregori), Laterza 2017; In te mi specchio (con G. Rizzolati), Rizzoli 2018; Grand Hotel Scalfari. Confessioni libertine su un secolo di carta (con F. Merlo), Marsilio 2021. Ha curato inoltre Il silenzio della tirannide di Alexandre Kojève, Adelphi 2004.
Il suo intervento su "Emma e Otello” è un tentativo di leggere “eros e morte” attraverso due luoghi letterari estremi: all’origine con Shakespeare e alla fine con Flaubert. Le passioni che governano il dramma shakespeariano non sono le medesime che albergano in Madame Bovary. È segno che nel corso del tempo qualcosa di radicale è cambiato nella relazione amorosa. Poteva Shakespeare dire “I’m Othello” (o più icasticamente “Otello c’est moi”)? Davvero ogni scrittore quando scrive interpella se stesso? Shakespeare incarna la nascita del teatro popolare. Tutto è immediatamente comprensibile e allo spettatore non è negato nulla. Flaubert pone tra lo spettatore e la scena che descrive il filtro della chiacchiera, l’esercizio di una banalità che ormai ha conquistato l’ethos. La tragedia non può che volgere al ridicolo".
Venerdì 16 luglio alla Chiesa di San Pietro Martire di Barbariga (Brescia) arriverà Massimiliano Valerii che nella sua lectio parlerà di come “Come desiderare il mondo”.
Valerii si laurea in Filosofia all’Università degli studi La Sapienza di Roma e attualmente è Direttore Generale del CENSIS - Centro studi investimenti sociali dove svolge una costante e articolata attività di ricerca e consulenza nei diversi campi della realtà sociale: il lavoro, il welfare e la sanità, il territorio, i soggetti economici, i media e la comunicazione, il governo pubblico, la sicurezza e la cittadinanza. Al Censis è stato anche responsabile della comunicazione, coordinando i rapporti con i media, la produzione editoriale e i contenuti web. Dalle ricerche per il suo Rapporto annuale, Valerii ricostruisce in modo originale lo scenario sociale e conia l’espressione “società del rancore”, diventata una chiave di lettura ripresa da tutti i mezzi d’informazione e penetrata nel dibattito politico. Recentemente, ha pubblicato i volumi: La notte di un’epoca. Contro la società del rancore: i dati per capirla e le idee per curarla, Ponte alle Grazie 2019, ristampa 2020; Il contagio del desiderio. Statistiche e filosofia per capire il nuovo disordine mondiale, Ponte alle Grazie 2020.
Valerii nel suo interessantissimo excursus filosofico, “Come desiderare il mondo”, ci porterà, negli anni ’30 del ’900 a Parigi, tra i caffè del Quartiere latino, dove si agitano i demoni di Hegel. A Parigi in quegli anni, Alexandre Kojève, un personaggio avvolto nel mistero, affascinante e dissacrante, pronuncia una parola magica: «desiderio». E spiega che le nostre inquietudini dipendono dalla lotta per il riconoscimento. Lo stralunato Queneau gli giura devozione, Bataille è sulfureo e in nessun modo addomesticabile, Lacan si veste come un dandy ed è divorato dall'ambizione, Sartre diventa un divo e manda le donne in estasi. E Koyré, il patriarca geniale, ha un movimentato passato da spia nella Legione straniera da tenere nascosto. Su tutti si allunga l'ombra di Heidegger, che li spingerà sull'abisso angosciante della finitezza per svelarne l'autentico significato. Quei profetici briganti della filosofia cambieranno per sempre il corso delle idee, perché avevano compreso che i problemi della metafisica non sono altro che i dilemmi della vita di ognuno di noi. Oggi quella riflessione sull’uomo contemporaneo ha ancora molto da dirci.
Gli incontri, che inizieranno alle ore 21.00, sono ad ingresso libero senza prenotazione ma si potrà accedere fino a esaurimento posti, nel rispetto delle normative anti-Covid. Per maggiori informazioni si consiglia di andare sul sito: www.filosofilungologlio.it
Il Festival Filosofi lungo l’Oglio è stato insignito anche nel 2021, dopo sei anni consecutivi, della prestigiosa medaglia del Presidente della Repubblica ed è l’unico Festival di Filosofia ad aver ricevuto per tre volte consecutive il marchio europeo Effe Label 2019-2021, progetto sostenuto
dalla Commissione Europea e realizzato da EFA, Associazione dei Festival Europei per premiare l’impegno artistico e la capacità di coinvolgere le comunità locali che guardano all’Europa.
Il Festival si avvale dell’Adesione del Prefetto di Brescia e ha ottenuto il Patrocinio delle Province di Brescia, Bergamo e di tutti i Comuni coinvolti. Sponsor: BCC di Brescia, Cogeme SPA, Fondazione Cariplo, Fondazione Cogeme, IME, Consorzio Franciacorta, Fondazione ASM, Sabrina Lombardi – Amministrazioni immobiliari.