Il festival Filosofi lungo l’Oglio non si ferma. Proseguono gli incontri previsti in calendario da oggi 26 ottobre a giovedì 29 ottobre, ma in streaming a seguito dell'ultimo DCPM del 24/10/29 in materia di contenimento dell’emergenza epidemologica da Covid-19. Per partecipare basterà collegarsi alla pagina facebook del festival https://www.facebook.com/filosofilungologlio/ alle ore 20.30.
Oggi 26 Ottobre, a partire da interrogativi cruciali, che hanno attraversato la nostra civiltà sin dal mondo greco, Massimo Cacciari si soffermerà sul rapporto tra Legge e Giustizia dall’antica Grecia ai sistemi giuridici moderni. Essere umani tra dike e nomos è il titolo del suo intervento in cui si interrogherà sul destino umano tra giustizia e legge. Come si possono conciliare? Un tema quanto mai attuale che accompagna la civiltà fin dalle sue origini. Due concetti che si completano ed equilibrano l’uno con l’altro. Il modello greco insegna quanto, ancora oggi, sia necessario che la giustizia si traduca nella concretezza di misure effettive, e che la legge non si regga esclusivamente su un’imperatività priva di passioni.
Massimo Cacciari è professore emerito di Estetica presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. È co-fondatore e co-direttore di alcune riviste che hanno segnato il dibattito politico e filosofico italiano degli ultimi decenni. Ha rivolto la sua attenzione alla crisi dell’idealismo tedesco e dei sistemi dialettici, valorizzando la critica della metafisica occidentale propria di Nietzsche e di Heidegger e seguendo la genealogia del pensiero nichilistico nei classici della mistica tardo-antica, medievale e moderna. Ha pubblicato numerosi volumi in Italia e all’estero, tra i quali si segnalano alcuni tra quelli che hanno maggiormente caratterizzato la ricerca, come: Krisis (1976), Icone della legge (1985), Drama y duelo (1989), Dell’Inizio (1990), Architecture and nihilism (1992), Geofilosofia dell’Europa (1994), Della cosa ultima (2004), Hamletica (2009), The Unpolitical (2010), Il potere che frena (2013), Labirinto filosofico (2014), Re Lear. Padri, figli, eredi (2015), Occidente senza utopie (2016), Generare Dio (2017), La mente inquieta. Saggio sull’Umanesimo (2019), dello stesso anno, Elogio del diritto (con N. Irti), Le sette parole di Cristo (con R. Muti) 2020. Con il libro Il potere che frena è stato insignito della VI edizione del Premio Internazionale del Filosofia/Filosofi lungo l’Oglio. Un libro per il presente.
Mercoledì 28 ottobre appuntamento con la filosofa e direttrice del festival Francesca Nodari. A partire da una riflessione sull’importanza dell’alterità, come necessario porsi in ascolto dell’altro, terrà un incontro dal titolo evocativo Inutilità dell’umano, moderato dal giornalista e scrittore, Tonino Zana. Andare verso l’altro vuol dire riconoscersi parte della pluralità umana. Un percorso che conduce a contrastare l’individualismo, l’omologazione, l’aridità delle relazioni interpersonali della società contemporanea.
In occasione dell’incontro sarà presentato il progetto dal titolo Donne – ricordiamoci di ricordarle teso a sensibilizzare la società civile sul doloroso dramma dei femminicidi nel nostro Paese e nelle nostre comunità. A portare la propria testimonianza una ragazza indiana, Pinky, vittima di violenza che interverrà nell’ambito della serata.
Francesca Nodari è professoressa a contratto di Filosofia Morale presso l’UniCamillus – Saint Camillus International University of Health Sciences di Roma. Allieva di Bernhard Casper (Università di Friburgo), ha collaborato, tra le altre, con la facoltà di Filosofia dell’Università MilanoBicocca. È Direttore scientifico del Festival Filosofi lungo l’Oglio. È Presidente della Fondazione Filosofi lungo l’Oglio. Tra i suoi libri: Il male radicale tra Kant e Levinas, Giuntina 2008; Il pensiero incarnato in Emmanuel Levinas, Morcelliana 2011; Il bisogno dell’Altro e la fecondità del Maestro. Una questione morale, Giuntina 2013; Quale pane?, Massetti Rodella 2015; Storia di Dolores. Lettera al padre che non ho mai avuto, Mimesis 2016; Temporalità e umanità. La diacronia in Emmanuel Levinas, Giuntina 2017. Sua è la cura e l’introduzione a M. Augé, Condividere la condizione umana. Un vademecum per il nostro presente, Mimesis 2019; G. Laras, Il comandamento della memoria, Mimesis 2019 e P. De Benedetti, Memoria di Dio, Mimesis 2020. Dirige, presso Mimesis, le collane «Chicchidoro» e «Tempo della memoria». Collabora con numerose riviste scientifiche italiane e internazionali e testate giornalistiche tra cui l’inserto culturale «Domenica» de «Il Sole24Ore». È stata insignita nel 2019, della carica di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Giovedì 29 ottobre sarà la volta di Silvia Vegetti Finzi, che declinerà il concetto di essere umani a partire dall’esperienza della maternità con l'intento di analizzare un momento fondamentale, che non sempre occupa il posto che merita nella vita delle donne. Nell'epoca della fretta, molte giovani donne si trovano sole e smarrite. Per aiutarle è allora opportuno riallacciare un dialogo tra le generazioni per rievocare situazioni ed emozioni che credevano dimenticate e sentirsi motivate e preparate ad accogliere «l'ospite più atteso», il figlio che nascerà: La prima cosa bella è il titolo del suo intervento.
Silvia Vegetti Finzi ha insegnato Psicologia dinamica presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università di Pavia. I suoi interessi si rivolgono alla storia e alla teoria della psicoanalisi, con particolare riguardo all’identità femminile e al ruolo delle passioni nella costruzione dell’ordine simbolico. Si è inoltre interessata allo studio dei rapporti familiari e allo sviluppo psicologico dall’infanzia all’adolescenza. Nel 1998 ha ricevuto, per le sue opere sulla psicoanalisi, il premio nazionale «Cesare Musatti» e per quelle di bioetica il premio nazionale «Giuseppina Teodori». Tra le sue opere, molte delle quali tradotte in francese, inglese, tedesco e spagnolo: Storia della psicoanalisi, (1986); Il bambino della notte. Divenire donna, divenire madre (1992); Psicoanalisi al femminile (1992); Storia delle passioni (1995); Volere un figlio. La nuova maternità tra natura e scienza (1997); Quando i genitori si dividono. Le emozioni dei figli (2005); A piccoli passi: La psicologia dei bambini dall’attesa ai cinque anni (2013); L’ospite più atteso. Vivere e rivivere le emozioni della maternità (2017); L’età incerta. I nuovi adolescenti (con A. M. Battistin) 2017; I bambini sono cambiati. La psicologia dei bambini dai cinque ai dieci anni (con A. M. Battistin) 2017; Il romanzo della famiglia; Una bambina senza stella. Storia intima di un’infanzia sotto la guerra (2019).
Il Festival Filosofi lungo l’Oglio, diretto dalla filosofa Francesca Nodari, è stato insignito anche quest’anno, dopo sei anni consecutivi, della prestigiosa medaglia del Presidente della Repubblica ed è l’unico Festival di Filosofia ad aver ricevuto per tre bienni consecutivo il marchio europeo Effe Label 2019-2020, progetto sostenuto dalla Commissione Europea e realizzato da EFA, Associazione dei Festival Europei per premiare l’impegno artistico e la capacità di coinvolgere le comunità locali che guardano all’Europa.
Il Festival – promosso dalla Fondazione Filosofi lungo l’Oglio – è un soggetto di rilevanza regionale della Regione Lombardia; si avvale dell’Adesione del Prefetto di Brescia e ha ottenuto il Patrocinio delle Province di Brescia e di Bergamo e di tutti gli enti coinvolti. Sponsor: BCC Credito Cooperativo, IME, Consorzio Franciacorta, Fondazione Cogeme.
Per ulteriori informazioni si prega di scrivere al seguente indirizzo mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. o contattare il numero 3287059145.