Francesca Nodari nel ricevere l’alto riconoscimento ha dichiarato: “Sono molto commossa e onorata per il conferimento di questa alta onorificenza. Un onore che, nella complessità del nostro tempo, credo si debba subito tradurre nella concretezza del dire grazie, della gratitudine guardando, senza esitazione, al paradigma imprescindibile della responsabilità. Come non rammentare in proposito un passo dei Pirqè Avot che recita: «Se non rispondo di me, chi risponderà per me? Ma se io rispondo solo di me, sono ancora me stesso?». Allora essere responsabili significa, innanzitutto, avvertire l’urgenza dell’essere chiamati in causa, del dover rispondere dell’altro che soffre, dell’altro che è perseguitato, dell’altro che è deriso, dell’altro del quale non resta neppure il nome.
Viviamo un difficile presente ove soffia forte il vento dell’intolleranza, dell’indifferenza, del “finta di niente”. Un presente attraversato da un pericoloso linguaggio di odio. Ora, tenendo ben saldi i principi della nostra Carta costituzionale e insieme facendo della nostra vita, come scrisse Bonhoeffer, una vita responsabile, occorre rispondere e fare fronte a questa ondata negativa. Penso alla Senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz, testimone instancabile di quell’orrore, costretta ad essere messa sotto scorta per il moltiplicarsi preoccupante dei suoi heaters. Penso alla bambina di sette anni che si è vista negare il posto a sedere sull’autobus per il colore della sua pelle. Penso al moltiplicarsi dei casi di femminicidio. Penso all’adolescente migrante, proveniente dal Mali, che è stato ritrovato con la pagella cucita con cura nella giacca. Era “salita” su un barcone troppo affollato, affondato il 18 aprile 2015 nel Canale di Sicilia – mille morti, il più grande naufragio civile avvenuto nel Mediterraneo nella storia del Dopoguerra – e ha riposato per quasi un anno in fondo al mare, insieme al corpo del ragazzo sconosciuto che tanto si era impegnato per avere dei bei voti scritti in arabo e in francese. Dinnanzi a queste urgenze ci confortano la saggezza, la straordinaria umanità e l’intelligente autorevolezza del nostro Capo dello Stato, Sergio Mattarella, e di Papa Francesco, ai quali vanno tutta la nostra stima, ammirazione e gratitudine”.
Francesca Nodari pensatrice e profonda conoscitrice del pensiero di Lévinas. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Il male radicale tra Kant e Levinas, Giuntina 2008; Il pensiero incarnato in Emmanuel Levinas, Morcelliana 2011; Piovani interprete di Pascal, Massetti Rodella 2012; Il bisogno dell’Altro e la fecondità del Maestro. Una questione morale, Giuntina 2013; Quale pane?, Massetti Rodella 2015; Storia di Dolores. Lettera al padre che non ho mai avuto, Mimesis 2016; Temporalità e umanità. La diacronia in Emmanuel Levinas, Giuntina 2017. Oltre ai libri-intervista a: S. Natoli; La mia filosofia. Forme del mondo e saggezza del vivere,ETS 2007; A. Luzzato, A proposito di laicità. Dal punto di vista ebraico,Effatà Editrice 2008 e S. Givone, Il bene di vivere, Morcelliana 2011; ha curato e prefato, tra gli altri, testi di B. Casper, M. Augé, J.-L. Nancy, M. R. Parsi. Sua è la cura e l’introduzione all’ultima fatica di M. Augé, Condividere la condizione umana. Un vademecum per il nostro presente, Mimesis 2019. Dirige, presso Mimesis, le collane «Chicchidoro» e «Tempo della memoria». Collabora con riviste (Studium» e «Humanitas», «Nuova Secondaria», «Intersezioni», «Freiburger Zeitschrift für Philosophie und Teologhie», «Iride») e testate giornalistiche. È tra le vincitrici del Premio Donne Leader 2012 conferitole dall’Associazione internazionale EWMD – Delegazione di Brescia. È tra le assegnatarie del Premio Donne che ce l’hanno fatta edizione 2015.