Venerdì, 13 Settembre 2013 02:00
Presentazione libro Storia di Dolores. Lettera al padre che non ho mai avuto
Viviana Filippini
Sabato 21 settembre ore 18,00 libreria FELTRINELLI di Mantova corso Umberto I, 56 Dolores è una ragazza nata e cresciuta in un piccolo paesino della provincia dove tutti si conosco e sanno perfettamente quello che accade. Dolores – che ricorda un po’ la storia biblica di Davide contro Golia - parla al lettore, donna o uomo che sia, raccontando il difficile rapporto che lei ha avuto con il padre definito il suo padre biologico.
Sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e con il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività culturali, dell'Assessorato alla Culture, Identità e Autonomie della Regione Lombardia, della Prefettura di Brescia, della Consigliera di Parità Provinciale, delle Province di Brescia e di Cremona nonché del Parco Oglio Nord e del Parco Oglio Sud, l’ottava edizione del Festival Filosofi lungo l'Oglio, incentrata sul tema della relazione ossia di Noi e gli altri sta per concludersi confermando il suo trend positivo e in costante crescita. Accanto ai Comuni e alle Fondazioni già teatro della precedente edizione: Brescia, Barbariga, Brandico, Castrezzato, Chiari (Fondazione Morcelli Repossi), Corzano, Corte Franca, Erbusco, Orzinuovi, Orzivecchi, Soncino, Ostiano, Travagliato, Villachiara è degno di nota l’ingresso significativo di nuove realtà municipali: Rovato e Palazzolo sull’Oglio. Vitale il sostegno della Bcc di Pompiano e Franciacorta di concerto agli amministratori dei Comuni e degli Enti ospitanti nonché agli sponsor che hanno assicurato il loro sostegno alla manifestazione. Passando da quindici a diciassette lezioni magistrali questo Simposio di Pensiero e di Parole fedele al proprio spirito itinerante e al binomio luogo-pensiero – un format che si è rivelato vincente – ha portato il filosofo in mezzo alla gente, nella consapevolezza che la diffusa richiesta di senso sia un bisogno sociale da soddisfare e che va preso, davvero, sul serio. All’incremento delle lezioni magistrali (che saranno riproposte integralmente, in autunno, sui canali dell’Emittente bresciana Teletutto e quindi disponibili sul sito: www.filosofilungologlio.it), il pubblico ha risposto con un’affluenza che ha superato le più rosee aspettative. Attesa, attenzione, ascolto sono in certo senso le tonalità affettive di un pubblico desideroso di conoscere e di confrontarsi, di interagire e di riflettere. Di più, capace di dare corso a ciò cui ciascuno auspicava all’inizio del Festival: il fatto che questo Simposio di Pensiero e di Parole possa costituire, attraverso quel coinvolgimento di cui parla Adriano Fabris in TeorEtica, un laboratorio in cui la filosofia della relazione venga esperita e messa in pratica. Un laboratorio che, proprio perché accade nell’incontro tra esserci mortali e finiti che prendono sul serio il tempo e il bisogno dell’altro, si può leggere fenomenologicamente come una risposta concreta alla crisi che minaccia il nostro presente e insieme come l’affermazione comune– nonostante i fenomeni di iperindividualismo, di solipsismo, di esclusione, di gravi sperequazioni sociali che sono diffusi a livello planetario – della voglia di comunità. Altro evento clou del Festival è stata la proclamazione del vincitore della Seconda Edizione del Premio internazionale di Filosofia/Filosofi lungo l’Oglio. Un libro per il presente che, come recita l’articolo 1 dello Statuto, è assegnato «all’opera di uno studioso che abbia elaborato, attraverso il suo pensiero, idee capaci di fornire agili strumenti per abitare la nostra contemporaneità». Un’opera, dunque, che sia «in grado di segnare non soltanto la recente storia della filosofia e, più in generale, del pensiero, ma soprattutto la realtà effettuale in cui ogni uomo si trova a vivere nel qui e ora dei nostri giorni». La prestigiosa benemerenza è stata conferita a…
Dopo la penetrante lezione magistrale di Maria Rita Parsi su La fine della solitudine nell’agorà orceana brulicante di gente, il Festival Filosofi lungo l’Oglio sta per volgere al termine. La tappa conclusiva è in programma giovedì 25 luglio, nell’intima cornice della Piazzetta Pavoni a Castrezzato (Bs); [in caso di pioggia nel Teatro dell’Oratorio Pio XI, in via Gatti 28] con l'intervento del noto teologo Piero Coda – Preside dell’Istituto universitario «Sophia» di Loppiano (Fi) dove è anche Professore ordinario di Teologia sistematica – teso a rispondere a un interrogativo che rinvia al mistero trinitario: Se Dio è un noi, e noi?
«A poco a poco comincio a capire il più universale difetto del nostro tipo di formazione e di educazione: nessuno impara, nessuno tende, nessuno insegna – a sopportare la solitudine». F. Nietzsche, Aurora Dopo l’intenso e applauditissimo intervento di Bernhard Casper sulla “Salita al Calvario” del Civerchio teso a mostrare la portata filosofica, spirituale e storica dell’opera sulla base di una teologia monumentale ove a emergere è ciò che Hans Belting definisce il processo di «temporalizzazione dell’immagine» che segna il passaggio dallo spazio prospettico e atemporale proprio del Rinascimento a «un evento che include tutto in sé» , cresce l’attesa per la lectio magistralis di Maria Rita Parsi – nota psicoterapeuta e scrittrice – in programma domenica 21 luglio, alle ore 21.15, in Piazza Vittorio Emanuele a Orzinuovi (Bs); [in caso di pioggia nell’attigua Chiesa di S. Maria Assunta]. Maria Rita Parsi –Presidente della Fondazione Movimento Bambino nonché membro della giuria del Premio Internazionale di Filosofia/Filosofi lungo l’Oglio. Un libro per il presente – rifletterà su La fine della solitudine.«Siamo ormai giunti al giro di boa finale di questa ottava edizione del Festival – ha dichiarato il direttore scientifico, Francesca Nodari – ma l’entusiasmo, l’attenzione, diciamo pure il calore del pubblico sono gli stessi della serata inaugurale. Elemento questo che di concerto con un’affluenza in costante aumento conferma nuovamente, tanto più in questo momento storico segnato da una crisi che pervade tutti gli ambiti della nostra vita vissuta, il bisogno diffuso di una richiesta di senso tradendo nel contempo, per usare il titolo di un’opera di Zygmunt Bauman, la voglia di comunità. Maria Rita Parsi, madrina del Festival, è ormai divenuta un ospite fisso e tra i più attesi di questo Simposio di Pensiero e di Parole. Sostenitrice di una psicologia umanistica e sempre in prima linea per la difesa dei diritti delle donne e dei bambini, Parsi sa unire alla competenza e alla professionalità, una grande passione e capacità comunicativa».
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