Daniel Vogelmann - Testimonianza di un figlio della Shoah
Una Commovente Testimonianza sulla Memoria
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Daniel Vogelmann, fondatore nel 1980 della prestigiosa casa editrice Giuntina, la cui prima pubblicazione nella collana «Schulim Vogelmann», fu La notte del Premio Nobel Elie Wiesel da lui stesso tradotta – figlio della Shoah, che ripercorre la memoria della sua piccola sorellina Sissel, che in yiddish significa “dolce”, e che, in certo senso, è assurta ad emblema del milione e mezzo di bambini assassinati durante la Shoah.
Vi è un profondo senso di rispetto e di un inevitabile syn-patheîn allorché ci si trova dinanzi a qualcosa di molto prezioso. Qualcosa di cui essere grati perché offrire una testimonianza, parlare e scrivere del proprio vissuto – in questo caso del vissuto di un figlio della Shoah – espone, sin da subito, al dolore a fior di pelle di chi si è trovato e, a volte, ancora si trova – proprio perché il passato non passa mai del tutto – a dover fare i conti con il mostro che ha tenuto in scacco la sua esistenza e che, ogni tanto, a «ora incerta» torna a inquietarlo. Quel cattivo compagno di cui narra Adorno nel celeberrimo aforisma 123 è quel «finta di niente» dal quale l’Autore cerca con tutte le sue forze di fare esodo.
Bibliografia:
- Cinque piccole poesie per Sissel, Giuntina 1990