Interverranno Salvatore Natoli, ordinario di Filosofia Teoretica all'Università Bicocca di Milano, Ilario Bertoletti, direttore editoriale Morcelliana e La Scuola, Francesca Nodari, direttore scientifico del Festival Filosofi sull'Oglio, Tonino Zana, inviato speciale del nostro giornale e l'editore Eugenio Massetti. Ma ieri pomeriggio alla presentazione degli eventi, ci si chiedeva del perché in piazza Loggia.
Ci si chiedeva: come mai l'Oglio filosofo risale fuori dall'alveo naturale, tiene a bada parallelamente il Garza, si getta in piazza Loggia ed esonda fino al saloncino del Turismo dove siede fino alle 16 di ieri sotto la presidenza dell'assessore Andrea Arcai?
Insomma, perché Francesca Nodari, nume tutelare dei Filosofi sull'Oglio, tra le rassegne meglio intuite di questi ultimi anni, conclude qui la sintesi della fatica meravigliosa ed estiva passata per castelli, palazzi, cascine e piazze, e insieme ai sindaci presenta il libro resumè degli incontri e per la serie Granelli, un nuovo testo del patron del festival fluviale, Salvatore Natoli?
Perché illustra qui, a Brescia, il convegno di lunedì prossimo al palazzo-castello di Villagana con i relatori scritti in premessa, ore 20.45,Vecchia Contea di Villagana di Villachiara, in fondo alle Basse, 5 chilometri da Orzinuovi?
Perché, traduce suggestivamente e sapientemente, l'assessore Giuseppe Merlo di Ostiano, le virtù di arte e di filosofia sono ritratte nel soffitto del saloncino e il Mella di Brescia si getta proprio a Ostiano nel corpo dell'Oglio. Perché, secondo una certa filosofia, l'acqua è ovunque e sale e scende verso le arterie, da cui dipende la sua autentica geografia. E se vuole, con la filosofia, il fiume risale, prende dentro i sindaci presenti ieri, il sindaco rivierasco di Orzinuovi, Andrea Ratti, «il fiume è la metafora di un nostro complesso fluire verso il destino comune», il sindaco di Orzivecchi, Liliana Ferrari, «è bello pensare insieme e arricchirci di un anelito culturale condiviso», il sindaco di Erbusco, Isabella Nodari, «la terra e l'acqua portano con sè il carisma dell'identità», il sindaco di Corzano, Francesco Fontana, «c'è un rilancio, per il tramite della filosofia, dei nutrimenti del cuore, dei rapporti tra pensieri alti e luoghi prediletti», Donatella Trevisan responsabile dell'area culturale di Travagliato, «abbiamo molti siti travagliatesi da proporre per le nuove stagioni dei filosofi sull'Oglio», l'assessore Maria Paola Bergomi di Castrezzato, «metteremo a disposizione la nostra terra come abbiamo offerto l'agorà di piazza Navoni con Fabris», Simona Plodari, sindaco di Brandico, «il festival dimostra la validità di ogni luogo per seguire l'importanza delle tracce identitarie».
L'assessore Arcai ospita con pacatezza platonica, soppesa le parole, è contento della contentezza dei sindaci, rivela un finale apprezzabile di augurio nella citazione del pensatore: «Le radici profonde non gelano mai».
Francesca Nodari porta fuori la sua passione per l'incontro umano e filosofico di lunedì, agita il desiderio di nuove congiunzioni tra terra fiume e parole fatate, cioè parole fondanti. Istruisce sulla nuova parola chiave che dà il cambio a felicità.
La nuova parola affidata alla rete delle migliaia di appassionati - sì, proprio migliaia di appassionati, sembra una bugia, e non lo è - verrà usata sin da lunedì 28 dicembre a Villagana, è Dignità.
I relatori vivranno la sponda precedente della felicità e incominceranno a calpestare la spiaggetta dell'Oglio dove vive la Dignità.