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Stefano Semplici: «Una bioetica condivisa che parta dal rispetto della dignità umana»
Le questioni bioetiche «non possono essere privatizzate». Non è possibile affidarne la risoluzione al sentire individuale, perché sono problemi «alla base del contratto sociale». Bisogna dunque impegnarsi per una «bioetica condivisa»,un cammino difficile ma possibile.
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Dopo la stimolante lectio magistralis di Salvatore Natoli volta a mostrare la circolarità tra rispetto e dignità – se per un verso la dignità merita rispetto, per l’altro il rispetto riconosce ciò che è degno – in un corpo a corpo con Kant e con I sommersi e i salvati di Primo Levi, c’è attesa per gli ultimi due appuntamenti del Festival.
Venerdì 20 luglio, alle ore 21.15, nella suggestiva cornice di Villa Feltrinelli a Gerolanuova di Pompiano (Bs) [in caso di pioggia presso l’Auditorium comunale in via Ortaglia 5] Stefano Semplici – ordinario di Etica sociale all’Università «Tor Vergata» di Roma e Presidente della Comitato Internazionale di Bioetica dell’Unesco – terrà una lectio dal titolo: È possibile una bioetica condivisa?
Stefano Semplici
Nato ad Arezzo nel 1961, Stefano Semplici è dal 2006 professore ordinario di Etica sociale all’Università di Roma «Tor Vergata», dove è entrato nel 1986 dopo la laurea e il perfezionamento presso la Facoltà di Lettere e quella di Magistero dell’Università «La Sapienza», sotto la guida rispettivamente di Marco Maria Olivetti e Valerio Verra.
La sua attività di ricerca si è articolata su due fondamentali direttrici: l’interesse per la filosofia contemporanea (il nichilismo, la ripresa dell’istanza trascendentale “a valle” del linguistic turn, il “nuovo pensiero”) e quello per la filosofia “classica” tedesca e la vicenda storico-culturale nella quale nasce e si consolida la “filosofia della religione” (l’illuminismo, Kant, Hegel). Negli ultimi anni, parallelamente ai nuovi impegni didattici, è cresciuta l’attenzione per le tematiche connesse all’etica pubblica e “applicata”, con particolare riferimento alla bioetica, ai processi di comunicazione interculturale e all’«etica degli affari».
È Presidente del Comitato Internazionale di Bioetica dell’Unesco e direttore della rivista «Archivio di filosofia». Fa parte della «Internationale Hegel-Vereinigung», della Direzione scientifica della Collana di Filosofia morale e del Comitato scientifico dell’Annuario di Etica editi da Vita e Pensiero e del Comitato scientifico della Fondazione «Nova Spes». È direttore editoriale della Collana di Studi e Ricerche «Dario Mazzi» (il Mulino) e direttore scientifico del Collegio universitario «Lamaro-Pozzani» della Federazione nazionale dei Cavalieri del lavoro.
Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: Un filosofo “all’ombra del nichilismo”.W. Weischedel, Armando, Roma1984; Socrate e Gesù. Hegel dall’ideale della grecità al problema dell’Uomo-Dio, CEDAM, Padova 1987; Dalla teodicea al male radicale. Kant e la dottrina illuminista della “giustizia di Dio”, CEDAM, Padova 1990; La logica e il tempo. Il «Nuovo pensiero» e Hegel, Marietti, Genova 1992; Il soggetto dell’ironia, Padova, CEDAM, 2002; Bioetica. Le domande, i conflitti, le leggi, Morcelliana, Brescia 2007; Undici tesi di bioetica, Morcelliana, Brescia 2009; Invito alla bioetica, La Scuola, Brescia 2011; Bioetica. La dignità che divide, in Dignità, a cura di F. Nodari, Massetti Rodella Editori, Roccafranca (Bs) 2012, pp. 329-345; I diritti umani. Un baluardo della diversità o il diritto del più forte?, intr. e cura di F. Nodari, Massetti Rodella, Roccafranca 2013; Italia no, Italia forse. Perché i talenti fuggono e qualche volta ritornano, La Scuola, Brescia 2014. Ha al suo attivo numerosi articoli, saggi e curatele.