Augé proporrà una relazione dal titolo: L’uno e l’altro, gli uni e gli altri. «Prendendo le mosse dalla problematicità subito evocata dalle nozioni di identità e alterità che scaturisce dal fatto che ci serviamo degli stessi concetti per rifarci all’individuo e alla collettività – ha dichiarato Francesca Nodari, direttore scientifico del Festival – Augé cercherà di chiarire come nell’era della surmodernità caratterizzata dall’imperversare delle tre figure dell’eccesso – sovrabbondanza degli avvenimenti, sovrabbondanza spaziale, individualizzazione dei riferimenti – si possa parlare di noi e degli altri e insieme di mostrare gli effetti prodotti dalla planetarizzazione e dalla progressiva perdita di senso del luogo antropologico sulle relazioni tra l’uno e l’altro, gli uni e gli altri».
Dopo l’illuminante lezione di Vanni Codeluppi, attraversata dalla constatazione che siamo ormai entrati nella cosiddetta oralità terziaria: Internet e le nuove tecnologie favoriscono la nascita di una forma di sensorialità che viene sperimentata dal soggetto contemporaneo attraverso gli schermi che sono ovunque – negli uffici, nelle stazioni, nelle piazze, nei negozi – e sempre più a disposizione con i tablet e gli smartphone dandoci quasi l’illusione di avere il mondo a portata di click: una pervasività questa che ha, di fatto, mutato il nostro modo di comunicare e di interagire con gli altri, scatta il conto alla rovescia per la lectio magistralis di Marc Augé – etnologo e antropologo di fama mondiale – che interverrà venerdì 14 giugno, alle ore 21.15 nella splendida Chiesa S. Maria del Carmine, situata nella Contrada del Carmine a Brescia (si ringrazia Don Armando Nolli per la gentile concessione).