Simona Forti - La questione del male tra trasgressione ed obbedienza
Esplorando la Questione del Male con Simona Forti: Tra Trasgressione e Obbedienza
Simona Forti, professoressa di Filosofia politica presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. Si è occupata di filosofia politica del Novecento e del pensiero di Hannah Arendt, di cui è stata una delle principali interpreti.
Il male non potrà mai più essere trasformato in bene, nessuna chirurgia storica saprà asportare quello che rimarrà in eterno «un tumore della memoria» come lo definiva Levinas. “Male assoluto”, “male indicibile”, “male diabolico”, “male estremo”, “male radicale”: ognuna delle locuzioni mobilitate dalla filosofia novecentesca di fronte al totalitarismo esprime la determinazione di non giustificare ciò che è accaduto, la volontà di vigilare affinché nessun agguato dialettico riesca a convertire, ancora una volta, il negativo in condizione tragicamente necessaria del positivo.
Auschwitz, come dimensione «iperbolica del male», ha fatto «sprofondare la civilissima Europa negli abissi nichilistici». L’ equazione «male uguale nichilismo», da un punto di vista sia etico che ontologico, rimanda all’osservazione del «piacere assoluto di chi è posseduto dal godimento della distruzione», di un male che non è mai slegato dal potere. È così che il male «entra nel mondo», scatena il disordine e diventa fonte di sofferenza.
Bibliografia:
- I nuovi demoni. Ripensare oggi male e potere, Feltrinelli 2012