Skip to main content

Giovanni Ghiselli - Osare l’inattuale

Giovanni Ghiselli - Osare l’inattuale

Venerdì 30 Giugno 2023 vi aspettiamo alle 21:00 a Tavernole sul Mella - Museo Il Forno di Tavernole, per la Lectio di Giovanni Ghiselli «Osare l’inattuale».

Osare l’inattuale significa trovarsi fuori luogo, strano-atopos- a[topo~ , come Socrate definisce se stesso nel Fedro  di Platone (229c). Essere sfasati rispetto al luogo in cui si vive e pure riguardo al tempo. Anticipatori magari di verità che verranno considerate tali nel futuro.

Nietzsche  ha scritto: “Anche per me non è ancora venuto il tempo. Ci sono uomini che nascono postumi”[1].

Molte e diverse tra loro sono le forme della inattualità e spesso è rischioso praticarle. Le “magnifiche sorti e progressive” proclamate da alcuni non convincono tutti. Certi ritrovati della tecnologia, dalle armi sempre più micidiali ai cellulari fuorvianti dalla visione della natura e del cielo, ad alcuni non piacciono, tuttavia auspicare il disarmo è pericoloso e fare a meno del cellulare è difficile. Resta il fatto che tra le technai tevcnai- di cui il Prometeo di Eschilo vanta l’invenzione (v. 507)  alcune sono state malviste e rifiutate da diversi autori successivi.

Erodoto denuncia il male del ferro (Storie, I, 68, 4), Platone nel Fedro racconta il rifiuto della scrittura che aiuta il ricordo ma non favorisce la memoria (275a).

Il re di tutto l’Egitto, Thamus Qamou`~ obietta al dio Qeuvq, il quale gli ha presentato la scrittura come “farmaco della memoria e della sapienza”,  che alcuni sono ingegnosissimi ipertecnici, quindi capaci di creare le cose della tecnica appunto, altri invece sanno giudicare quale parte di danno e di vantaggio abbiano per quelli che le adopereranno (Fedro, 273e).

La tecnologia dunque ha due facce, come Giano.

E’ quanto aveva affermato il coro dell’Antigone nel secondo stasimo della tragedia di Sofocle: l’uomo  “il quale possiede  il ritrovato della tecnologia,/ che è un qualche sapere, oltre l'aspettativa/ora si volge al male, ora al bene" (vv. 365-367) –

Seneca condanna la navigazione in quanto crea la confusione delle persone nella sua Medea  (secondo coro) e Leopardi  considera l’elettricità con il fuoco “agenti terribili  " (Zibaldone, 3645).

Talora è il rifiuto della propaganda martellante e della pubblicità ossessiva a causare la renitenza rispetto alla moda presente. Talvolta la parte emotiva, lo thymós -qumov~- non frenato dalla ragione prende il sopravvento e spinge a osare misfatti e pure crimini estremi come spiega la Medea di Euripide la quale dice: “E capisco- kai; manqavnw- quale abominio sto per compiere, ma più forte dei miei proponimenti è la passione qumo;~ de; kreivsswn tw`n ejmw`n bouleumavtwn- che è causa dei mali più grandi per i mortali (Medea, vv. 1078-1080).

Talora è, viceversa, la mancanza di ardimento che rende infelice chi non osa diventare quello che è, realizzando il proprio destino. Faccio l’esempio della   parabola raccontata a K. dal cappellano delle carceri nel romanzo Il processo di Kafka

Un uomo aspetta per tutta la vita il permesso di entrare nella legge attraverso una porta aperta sorvegliata da un guardiano. Poco prima di morire il vecchio domanda al custode: “ Tutti tendono verso la legge, come mai in tanti nessun altro ha chiesto di entrare?". Il guardiano si rende conto che l'uomo è giunto alla fine e per farsi intendere ancora da quelle orecchie che stanno per diventare insensibili, grida:"Nessun altro poteva entrare qui perché questo ingresso era destinato soltanto a te. Ora vado a chiuderlo"[2].

Su questo argomento Nietzsche trentenne aveva scritto: “"Della nostra esistenza dobbiamo rispondere a noi stessi, di conseguenza vogliamo agire come i reali timonieri di essa e non permettere che assomigli ad una casualità priva di pensiero. Essa richiede una certa temerità e un certo azzardo (…) E' così provinciale obbligarsi a delle opinioni che, qualche centinaio di metri più in là già cessano di obbligare. Oriente e Occidente sono tratti di gesso che qualcuno disegna davanti ai nostri occhi per beffarsi della nostra pavidità (  …) Al mondo vi è un'unica via che nessuno oltre a te può fare: dove porta? Non domandare, seguila"[3].

Concludo

 Il conformismo imposto  vuole  negare l’apollineo, cioè il “conosci te stesso” di Delfi e “diventa quello che sei” di Pindaro[4].

Osare l’inattuale dunque è rischioso, mentre non osarlo può escluderci dalla nostra identità e ridurci a ingrossare un corteo ripetendo gli slogan confezionati da interessi altrui.

Essere se stessi è difficile, persino pericoloso, ma non diventare quello che si è significa vivere non la propria vita, bensì quella imposta da altri.

Chiudo con Seneca: ““Nihil ergo magis praestandum est quam ne pecorum ritu sequamur antecedentium gregem, pergentes non quo eundum est sed quo itur[5], niente allora dobbiamo fare con cura maggiore che evitare di seguire il gregge di coloro i quali ci stanno davanti, alla maniera delle bestie, dirigendoci non dove dobbiamo andare ma dove si va.

Bologna 27 maggio 2023 ore 11, 57 giovanni ghiselli

[1] Nietzsche, Ecce homo.-1888 Perché scrivo libri così buoni. 1
[2]F. Kafka, Il processo  , IX capitolo,  pp. 220-221.
[3] F. Nietzsche, Considerazioni inattuali III (1874), Schopenhauer come educatore,  1.
[4] “gevnoio oi|o~   ejssiv” (Pitica II  v. 72),
[5] Seneca, De vita beata, 1, 3.

GIOVANNI GHISELLI

Tra i più esperti latinisti e grecisti della nostra contemporaneità. È stato a lungo docente di latino e greco nei Licei classici di Bologna (Rambaldi di Imola, e Minghetti e Galvani di Bologna). Ha tenuto corsi di Didattica della letteratura greca presso la SSIS dell’Università di Bologna. Attivo anche nell’ambito dell’aggiornamento per docenti, Ghiselli svolge da anni un’assidua attività di conferenziere in numerose Università italiane licei, convegni, festival. Collabora con vari quotidiani tra cui: «la Repubblica», «Il Fatto quotidiano», ed è autore di traduzioni e commenti di classici (Edipo re e Antigone di Sofocle; Medea, e Baccanti di Euripide, etc.) per diversi editori (Loffredo, Cappelli, Canova). È curatore di un blog personale giovannighiselli.blogspot dove analizza fatti dell’attualità e propone riflessioni attraverso lo studio degli antichi. Tra le sue pubblicazioni, solo per citarne alcune: Storiografi greci. Antologia di Erodoto, Tucidide, Senofonte, Polibio e Plutarco, Loffredo 1999; Mythos kaì lógos, Loffredo 2000; Ulisse, il figlio, le donne, i viaggi, gli amori, Loffredo 2000; Topoi, miti e parole chiave, Canova 2003; Erotikos logos, Canova 2003; La vita felice di Seneca, Barbera Rusconi 2005; Medea di Euripide. Il dramma e la rappresentazione dell’eterno femminino, Cappelli 2007.

Caratteristiche dell'evento

Inizio evento Venerdì 30 Giugno 2023 | 21:00
Luogo TAVERNOLE sul Mella - Museo Il Forno di Tavernole

Le Video lezioni

Sul nostro canale youtube puoi trovare tutte le video lezioni del nostro Festival di Filosofia.