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Venerdì, 16 Giugno 2017 05:07

TOCCARE IL PENSIERO: PER ENZO BIANCHI I SENSI SONO SPIRITUALI

VILLACHIARA (BRESCIA) Sensi spirituali è il titolo della lectio magistralis di Enzo Bianchi stasera (ore 20,30) presso l’azienda Le Vittorie, appuntamento inserito nel festival Filosofi lungo l’Oglio, ideato e diretto da Francesca Nodari.

Lunedì Alessandro Meluzzi a Botticino parlerà di Memoria tattile. Vicinanza, attaccamento, separazione, perdita e oblio, martedì prossimo a Corzano Ilvo Diamanti si interrogherà sul tema: Toccare la democrazia, e ancora il 24 giugno a Palazzolo sull’Oglio Massimo Cacciari riceverà il premio internazionale di filosofia Filosofi Lungo l’Oglio; il 27 giugno a Paratico Francesca Nodari parlerà del Riscatto della carezza, il 29 Michela Marzano sarà a Passirano e parlerà dell’accarezzare le parole, mentre il 30 giugno, a Lograto, Luce Irigaray affronterà il tema: La mediazione del toccare. Per il programma completo del festival che proseguirà fino al 17 luglio si rimanda al sito www.filosofilungologlio.it Francesca Nodari nel corso degli anni è riuscita a far crescere con intelligenza e amore un festival che porta centinaia di persone a spostarsi lungo l’Oglio in cerca di qualche indicazione sul nostro tempo, affamati di parole e di pensiero che nell’edizione 2017 si compie nel segno del termine: toccare. Nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Orzivecchi Marino Niola ha guidato il folto pubblico alla scoperta della profondità della superficie sulla scorta di quanto scriveva Nietzsche nella Gaia scienza: «Oh questi Greci! Loro sì sapevano vivere; per vivere occorre arrestarsi animosamente alla superficie, all’increspatura, alla scorza, adorare l’apparenza, credere a forme, suoni, parole, all’intero olimpo dell’apparenza! Questi Greci erano superficiali – per profondità!». Dal toccare al touch screen, dagli avatar agli eidola greci, Marino Niola ha costruito e fatto abitare agli spettatori il paesaggio della postmodernità, la forza della tecnologia e l’insondabile profondità della superficie, ha dispiegato le promesse e l’incertezza a cui è davanti l’uomo contemporaneo, l’opportunità offerta dalla rivoluzione tecnologica, equiparabile a quella innescata dalla rivoluzione agricola, dall’utilizzo del fuoco, dall’invenzione della scrittura. Una cavalcata leggera ed esaltante è quella che ha offerto Marino Niola, antropologo dotto ma non sterilmente erudito, leggero eppure in grado di fare emergere ad ogni passaggio la complessità del mondo che viviamo. Una serata di puro godimento intellettuale col sorriso di Napoli.

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