Per otto giorni, da domani al 27 gennaio, dalle 10 sarà visibile un intervento sul sito della Fondazione www.filosofilungologlio.it e sul relativo canale YouTube. Si inizierà con il compianto Paolo De Benedetti, scomparso nel 2016. L'intervento proposto fa parte dell'archivio della Fondazione ed è una sorta di testamento spirituale dello straordinario bíblista che parte dal suo libro «La memoria di Dio», curato dalla stessa Nodari nell'edizione Mimesis 2020 per la collana «Tempo della memoria» e non ancora presentato al pubblico a causa dell'emergenza legata alla pandemia.
Giovedì 21 il contributo di David Bidussa farà su «L'era della postmemoria», per riflettere «su ciò che ereditiamo, sulle forme del sapere e della coscienza pubbica che abbiamo acquisito e, infine, su quale sia il rapporto che intratteniamo col passato».
Venerdì 22 Gabriele Nissim, presidente del Comitato per la Foresta dei Giusti, con «La memoria del bene» spiegherà come il ricordo sia produttivo solo se diventa un antidoto.
Sabato 23 spazio alle riflessioni di Amos Luzzatto, recentemente scomparso, con un altro intervento d'archivio. Ancora: con la memoria educhiamo noi stessi a «diventare esercizio di resistenza e pratica di vigilanza», affermerà il filosofo Salvatore Natoli domenica 24.
Il giorno dopo Massimo Giuliani, con un richiamo alla «tenacia della vita», si domanderà «perché sperare dopo Auschwitz?».
Martedì 26 altro ricordo: quello del Rav Giuseppe Laras, scomparso nel 2017 e tra i 5 rabbini più influenti al mondo. Lo si riascolterà nel racconto della tragedia che ha investito la sua famiglia, condividendo i ricordi più intimi.
La Maratona si concluderà mercoledì 27 con Simona Forti, che metterà al centro il male come non redimibile da nessun disegno salvifico. «Male assoluto», «male indicibile», «male diabolico», «male estremo», «male radicale»: ognuna delle locuzioni mobilitate dalla filosofia novecentesca di fronte al totalitarismo esprime la determinazione a non giustificare ciò che è accaduto.