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A PAOLO DE BENEDETTI LA III EDIZIONE DEL PREMIO INTERNAZIONALE DI FILOSOFIA/ FILOSOFI LUNGO L’OGLIO. UN LIBRO PER IL PRESENTE
Paolo De Benedetti – teologo e biblista, tra i massimi esperti contemporanei dell’ebraismo – è il vincitore della terza edizione del Premio Internazionale di Filosofia/Filosofi lungo l’Oglio. Un libro per il presente con il volume: Ciò che tarda avverrà, Edizioni Qiqajon, Magnano (Bi) 1992.
Il futuro di Dio è il dolore condiviso nel cuore della Shoah
Avanzano con il passo ottuagenario di chi viene da Asti e torna ad Asti nella notte. Paolo e Anna ricevono il braccio rispettivamente della dott. Francesca Nodari, direttrice dei Filosofi lungo l’Oglio in circuito nella suggestione freschina di San Fedele a Palazzolo, e di Eugenio Massetti, editore con il piglio, l’altra sera, di paggio-editore. San Fedele è vissuta da oltre cento persone, salutata per tutti e principalmente per gli ospiti, da una cortesia scelta dell’assessore Gianmarco Cossandi, «ci facciamo piccoli di fronte al teologo, biblista, scrittore e docente... ci sediamo all’ascolto ».
Francesca, il Capo di un’intuizione invernale sul «Fare Memoria. Perché la Shoah?», invita a segnarsi l’« imprevedibilità» del prof.De Benedetti, quello spirito di aggiudicarsi l’ultima riflessione in diretta, lì, in quell’istante,dopo notti insonni intorno alla questione da trattare, «Il futuro di Dio» nell’accezione passiva ed attiva, ieri e domani, cielo e terra, persona e Dio con l’intermediazione sanguinosa del dolore, dalla Crocifissione di Cristo alla Crocifissione della Shoah. Il professore è imprevedibile per l’unicità di un procedimento ispirato, per la conoscenza di ogni interpretazione rabbinica, per possedere in dote il vento della grazia nel luogoin cui gliaccade di pensare.E di intuire l’ultimo suggerimento proveniente dal sapere e dalla fede. Insieme,alleate peristanti di rara grazia.
«L’anno scorso mi avete assegnato - ricorda - il tema sulla "Memoria di Dio". Quest’anno avete voluto rendere insonni, io e mia sorella, per questo titolo, "Il futuro di Dio". Allora cercherò di accedere subito a un dato di antichità, di "tradizione muta" riguardo al futuro di Dio, allorché nei nostri catechismi si affermava: "Dio è l’essere perfettissimo, Creatore e Signore della Terra". Ecco, a fronte di una dichiarazione così,perdiamo il sentiero del futuro di Dio». Lo amiamo immobilmente, fermi e spaventati. Invece, pensa il prof. De Benedetti, ricordando il dono di una visione di sé allo specchio per il libro elaborato intorno alla sua operadaparte di Ilario Bertoletti, ringraziato lì, presente nel mezzo di San Fedele, il futuro di Dio è contemporaneamente il suo passato e viceversa. Il tempo non entra fisicamente nel conteggio di Dio, l’unicum di ieri e domani cammina e si identifica nell’istantaneità in cui viene evocato.
Come se tutti noi, in San Fedele, fossimo divisi e indivisi a rappresentare simultaneamente- simul stabunt etsimul cadent - il passato e il futuro. Al di là della morte, così che essa finisca per essere un confine non assoluto rispetto al futuro dolore di Dio e della persona. Dio piange sulla rovina del suo popolo e il suo popolo piange sulla rovina crocifissa del Figlio. Di ogni figlio. Forse, l’usufrutto del dolore diviene un pianto doppio, ricorda il prof. De Benedetti, il pianto umanissimo di Dioper l’uomo e il pianto deificato dell’uomo nei confronti del Signore Gesù Cristo. Dice il rabbino riguardo al pianto di Dio: «Se tu vuoi che io non pianga, io non piangerò, ma piangerò in luoghi segreti». In questa contrazione tra la pietà della persona e il richiamo alla preghiera del pianto da parte di Dio avvampa un bagliore di umanesimo senza datazione. Una sorta di umanesimo biblico. Come se uno strano Marita in risalisse, un giorno, tra passato e futuro - poiché esiste anche un futuro; che è ritorno a un passato onorato di spiritualità e di umanità. Dunque - riflette il prof. De Benedetti - Dio è eterno, ma vive nella temporalità. C’è un’incarnazione del divino nel temporale. Del resto Gesù viene in terra con un futuro da realizzare. Il futuro di Dio, in qualche modo, sostiene il biblista, è una grazia concessa a Dio.
«Dio crea - spinge al culmine Paolo De Benedetti - e nell’atto di creare, non prima, comprende quello che ha fatto e lo definisce. Il futuro di Dio è nascosto a Dio fino a quando non diventa realtà». Ecco, siamo alla stazione della magnifica «imprevedibilità debenedettiana », annunciata dall’altrettanto «magnifica mobilità intellettuale nodariana». Si è sospesi ad ammirare,di nuovo, il pensiero nel tempio. Infine, nel futuro di Dio c’è il bene e il male e l’uomo deve sapere scegliere il futuro giusto per Dio e per sé. La Shoah fu la scelta del male e costrinse Dio al pianto nascosto. Pianto senza fine se non si incenerisce l’ultima cellula maligna della Shoah.
Filosofi lungo l'Oglio al San Fedele per la Memoria
Nell'ambito della rassegna «Filosofi lungo l'Oglio», iniziativa che gode dell'Alto Patronato della Repubblica ed il patrocinio di Regione, Provincia e Comune, giovedì 7 febbraio alle ore 20.45 l'auditorium San Fedele ospiterà Paolo De Benedetti. Un incontro che chiude le celebrazioni organizzate a Palazzolo dall'Amministrazione comunale e dalle associazioni Nuova Resistenza, Anpi, Centro di formazione musicale «Riccardo Mosca» e Circolo dopolavoro comunale, dedicate alla giornata della Memoria.
Il professor Paolo De Benedetti, teologo e biblista, nonchè uno dei massimi esperti contemporanei dell'ebraismo, relazionerà su «Il futuro di Dio» e sull'importanza di fare memoria oggi. Tema che riflette quello dell'edizione invernale dell'iniziativa «Filosofi lungo l'Oglio» dedicata alla Shoà, ossia quello del fare memoria per la coscienza collettiva, per le inevitabili sfide che pone l'ingresso nell'era post memoria, quella in cui i testimoni diretti degli avvenimenti se ne stanno andando, rimarcando l'imperativo del «Non dimenticate».
De Benedetti è stato a lungo docente di Giudaismo presso la facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale di Milano e di Antico Testamento presso gli Istituti di Scienze religiose delle università di Urbino e Trento. Protagonista del dialogo interreligioso attuale, il professore dirige, tra le altre, anche la prestigiosa collana «Pellicano Rosso» della Morcelliana ed è tra i curatori del Dizionario Bompiani delle Opere e dei Personaggi di tutti i tempi e di tutte le letterature. Ingresso libero.
Fare Memoria. Che cosa é stato? Tutti i video
L'Associazione culturale Filosofi lungo l'Oglio è lieta di informare i propri spettatori sensibili che sono disponibili sul nostro canale video le lezioni magistrali che si sono avvicendate nei mesi di gennaio e febbraio 2012 nell'ambito della Prima Edizione del Ciclo sulla Shoà: Fare Memoria. Che cosa é stato?
Quel saluto che è benedizione e memoria della creazione
Il salutare è un’esperienza quotidiana che accade nella vita di ognuno.Ma nell’essenza di questo atto pre-linguistico è contenuta buona parte del nostro essere uomini.
Fare memoria di Dio secondo Paolo De Benedetti
Di Paolo De Benedetti a cura di Francesca Nodari esce "La memoria di Dio" per Massetti Rodella editori: la memoria di Dio, ove il genitivo è oggettivo e insieme soggettivo: è la memoria di Dio nei confronti dell' uomo e dell' uomo nei confronti di Dio. Un rapporto da leggersi in chiave bilaterale e che già è il preludio del dialogo tra il Creatore e la sua creatura.
Paolo De Benedetti - La memoria di Dio
NARRARE IL NOME «Io traggo ispirazione da coloro che mi sono di fronte. Dai loro volti. Dalle loro parole».
È questa la risposta che Paolo De Benedetti fornisce, quando gli si chiede donde venga quel talento di «scavare con le mani nel pensiero», come ben ha colto Gabriella Caramore, facendo proprie le parole di Jehudà ha-Levi, nell’introdurre una delle ultime fatiche di PDB, Detti dei Padri (dal Talmud).
La teologia "marrana" di Paolo De Benedetti
Per il ciclo di incontri sulla Shoah, organizzato dall'associazione "Filosofi lungo l'Oglio", Paolo De Benedetti, grande figura dell'ebraismo italiano interverrà stasera alle 20.45 nella Sala Polifunzionale della Scuola dell'Infanzia, in via Garibaldi 61 a Corzano.
«La memoria di Dio si illumina nella dichiarazione del suo nome»
Il prof. Paolo De Benedetti, ovvero la grande capacità di abitare sulla soglia del Cristianesimo e dell'Ebraismo, riflette in modo appuntito Francesca Nodari, direttore scientifico dell'associazione Filosofi lungo l'Oglio, in viaggio per ricordare la Shoah, per «Fare Memoria» in sette soste bresciane, sta lì acquattato tra lei e il sindaco di Corzano, Francesco Fontana, scruta il salone dell'Infanzia, luminoso anche nella notte, si trova davanti un centinaio di persone venute dalla città e da ogni parte del Bresciano.
GIOVEDĺ 16 FEBBRAIO A CORZANO (BS) PAOLO DE BENEDETTI INTERVERRÀ SU LA MEMORIA DI DIO
Dopo l’appassionata lezione di Massimo Giuliani incentrata sui tre fondamentali doveri necessari per fare memoria: ricordare, storicizzare, responsabilizzare, entra nel vivo il ciclo sulla Shoà organizzato dall’Associazione culturale Filosofi lungo l’Oglio. Palpabile è l’attesa per Paolo De Benedetti, grande figura dell’ebraismo italiano, che interverrà giovedì 16 febbraio, alle ore 20.45, presso la Sala polifunzionale della Scuola dell’infanzia, in via Garibaldi 61 a Corzano (Bs).